Se tra il governo Berlusconi e il Pd c’è un’ombra, e pure ingombrante, tra Zapatero e Berlusconi s’è fatta luce.
A chiarire la distensione nei rapporti istituzionali tra i due leader è lo stesso Silvio Berlusconi, alla presenza del collega Josè Luis Zapatero. A far da cornice all’incontro, l’assemblea della Fao.
Placate, dunque, le polemiche sulla questione immigrazione, che si erano accese nelle ultime settimane tra Italia e Spagna. “Muchas gracias, Silvio”, dice Josè Luis, prima di invitare il Cavaliere in terra spagnola e aggiungere: “Le relazioni europeistiche sono quelle che intendo sottolineare. Vogliamo lavorare insieme nell´Unione europea per affrontare i grandi problemi come la crisi energetica e il fenomeno dell´immigrazione”.
Zapatero è “prudente” nel fornire una valutazione sulla nuova normativa italiana in tema di sicurezza. Forse un po’ più perplesso sul fronte del “reato di immigrazione clandestina”. “Il fine di questa legge è combattere l´illegalità?”. Chiede Zapatero, aggiungendo: “La domanda è: funzionerà? Lo vedremo. Io preferisco mantenere una certa prudenza”.
E come la mettiamo con l’etichetta di “xenofobia” affibbiata all’Italia? “Vorrei precisare che da parte del governo spagnolo non si è mai usato questo aggettivo”. Zapatero si giustifica ed aggiunge: “Ogni Paese ha le sue leggi, noi non le abbiamo cambiate rispetto al precedente governo”.
La formula ispano-italiana per il futuro? Sedersi al tavolo della diplomazia europea per affrontare “insieme” i temi cruciali del dibattito contemporaneo.