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Di Zelensky sappiamo poco. Ha condotto una campagna populistica

Zelensky

È un ex comico e attore il vincitore del ballottaggio che si sta tenendo, in queste ore, in Ucraina, Volodymyr Zelensky. Ma cosa cambierà con la sua elezione. Formiche.net lo ha chiesto a Ferdinando Nelli Feroci già ambasciatore e commissario italiano presso l’Unione europea, ora presidente dell’Istituto Affari Internazionali (Iai). Lo abbiamo sentito prima degli exit poll.

Cosa cambia in Ucraina con l’elezione dell’ex comico Zelensky?

Se verranno confermati i sondaggi, così some sembra, sarà Zelensky a diventare presidente. Tuttavia il suo programma non è mai stato eccessivamente chiaro nel posizionamento internazionale né sulle politiche che vorrà mettere in campo se eletto. Insomma, ha portato avanti una campagna elettorale più populistica, ma con pochi contenuti su cui basarsi per capire come sarà la sua eventuale azione di governo.

Il conflitto tra Ucraina e Russia potrebbe cambiare, dopo queste elezioni?

Il conflitto potrebbe cambiare, ma non credo che cesserà. Certamente ci sarà una mediazione politica con cui si cercheranno soluzioni per diminuire l’intensità degli scontri nelle zone del Dombass. È stato detto che Zelensky sarebbe più vicino a Putin di quanto non sia Poroshenko, ma bisogna attendere la sua eventuale elezione per capire quale sarà poi la collocazione dell’Ucraina in ambito internazionale. Certamente non si può dimenticare che, strategicamente, l’Ucraina si trova proprio tra la Russia e l’Europa.

Anche l’Ue guarda alle elezioni ucraine. Qualche prospettiva di avvicinamento (o possibile adesione)?

Non credo si possa parlare in breve tempo di adesione dell’Ucraina all’Unione europea, sono tanti i Paesi che hanno avviato le procedure per poter entrare molto prima dell’Ucraina. Però è certo che l’Ue guarda con attenzione quello che succede alle sue porte. Non dimentichiamo che dall’Ucraina passano anche le forniture di gas che alimentano molti Paesi europei.

Il segretario americano Pompeo ha inviato un messaggio distensivo: si dialogherà con chiunque venga scelto dal popolo ucraino. Un messaggio di sostegno?

Un messaggio di rito, da cui non credo si possa leggere niente di più. È chiaro che il processo democratico di elezione del presidente ucraino porterà, presumibilmente, a un nuovo interlocutore e gli Stati Uniti sottolineano l’apertura al dialogo con chiunque verrà scelto dai cittadini ucraini.

E il governo italiano (definito sovranista e populista) come si rapporterà con l’ex comico possibile futuro presidente?

L’Italia non ha storicamente rapporti così stretti con l’Ucraina, ma chiaramente dovrà dialogare e costruire un rapporto con il nuovo presidente, così come suggerisce il messaggio lanciato da Pompeo. Speriamo però che chiunque sarà il nuovo presidente, si prosegua con l’operazione di modernizzazione del Paese portata avanti negli ultimi cinque anni da Poroshenko che ha prodotto grandi risultati ma è ben lontana dall’essere terminata.

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