Altro che “liberalizzazioni” del nuovo governo cubano. Anche se possono comprare cellulari, ed entrare negli alberghi che fino ad ora erano territorio esclusivo dei turisti, i cubani continuano a vivere sotto un regime totalitario. L´ultima vittima (conosciuta) è stata Yoani Sánchez, una blogher cubana, censurata dal governo perché denunciava attraverso il sito “Generación Y” le violazioni dei diritti umani a Cuba. Il sito è stato cancellato ma adesso è indirizzato a un altro spazio.
Yoani, che è filologa e ha una profonda passione per l´informatica, ha fatto di tutti per accedere a internet e riuscire a pubblicare i suoi post. Perché bisogna ricordare che nell´isola è un reato navigare via web.
Ma l´impegno ha visto la sua ricompensa: è stata riconosciuta con il premio giornalistico Ortega y Gasset di Spagna. Parlando del suo blog, Yoani ha dichiarato che quello che le sembrava una terapia personale, per togliersi d´addosso i mali, si è trasformato in uno spazio per tanti che, curiosa coincidenza, avevano anche i propri demoni.
“Quella porzione di filologa che ancora rimane in me –che conosce di letterati, filosofi e nomi accademici- sta dando salti di felicità… dopo tanti ostacoli per accedere a internet, tanto memory flash ha la sua ricompensa”, ha detto Yoani, che si considera una recettrice di messaggi: Voi, polemici, incendiari, censori e boicottatori, siete, a fine dei conti, quelli che fatti questo blog”.
Niente contano i cellulari e gli alberghi. Solo quando una giovane ragazza possa raccontare la sua senza impedimenti, minacce e intimidazioni, si potrà parlare di vere trasformazioni, della esistenza di una Cuba libera che guarda verso il futuro.