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Il sottosegretario Siri dovrà lasciare il governo. Le foto

“Siri farà un passo indietro in ragione dei fatti che gli son stati contestati, della oggettiva gravità di questi fatti. Stiamo ragionando di un’accusa di corruzione ancorché allo stato non risulti provata e della oggettiva difficoltà di poter attendere alle attività istituzionali dovendo concentrarsi sulle necessarie attività difensive”. Così Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha annunciato la decisione di proporre al prossimo consiglio dei ministri la revoca del sottosegretario Armando Siri. “Ne approfitto dell’occasione per esprimere vicinanza non solo a lui ma anche alla sua famiglia, a sua moglie alla sua figlia 24enne perché in questo momento stanno sicuramente condividendo col marito e col papà questo sofferto passaggio ma il piano della vicinanza personale e il principio di civiltà giuridica della presunzione di innocenza non precludono la soluzione che ho individuato”, ha concluso Conte.

Ho incontrato Siri lunedì sera. È stato un colloquio di un paio d’ore. Egli si è reso disponibile a spiegare e formulare dettagli giuridici affinché io potessi prendere una decisione ponderata”. Lo ha detto sempre il Conte, in conferenza stampa. “Ho sempre rivendicato per questo governo un alto tasso di etica pubblica”, ha aggiunto il premier spiegando poi che Siri si sarebbe prestato a raccogliere le istanze di un imprenditore. “È normale ricevere suggerimenti di norme o modifiche di norme da parte di stake holder. Ma come governo – ha spiegato – abbiamo il dovere di verificare se tali norme siano generali e astratte, oppure se procurano vantaggi a singoli imprenditori. In questo caso la norma non avrebbero offerto parità di chance. La norma non era generale o astratta e non disponeva per il futuro, ma dava vantaggi retroattivi, era una sanatoria”.

(Foto Imagoeconomica – riproduzione riservata)

(Testo Askanews – riproduzione riservata)

 



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