I rischi del 5G made in Cina, il dialogo col governo italiano, la gestione della crisi libica. Sono alcuni dei tanti temi che l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Lewis Eisenberg, ha affrontato in un incontro con il direttore di Fanpage.it, Francesco Piccinini, che ne ha parlato a Formiche.net.
LA SICUREZZA DEL 5G
Sul possibile coinvolgimento delle telco di Pechino nella costruzione della rete mobili ultraveloci di quinta generazione in Italia, l’ambasciatore Eisenberg, racconta Piccinini, ha spiegato a Fanpage.it le preoccupazioni degli Stati Uniti. “Per gli Stati Uniti”, spiega Piccinini, “la sicurezza del 5G è una questione cruciale, perché potrebbe rappresentare un problema per l’intero sistemi di trasmissioni. Dal punto di vista Usa, se la Cina dovesse entrare nell’infrastruttura italiana potrebbe minarla, mettendo a rischio anche dati sensibili degli alleati. Anzi, Italia stessa potrebbe diventare la backdooor attraverso la quale accedere a informazioni riservate”.
IL DIALOGO COL GOVERNO
Quanto allo stato di salute attuale dei rapporti transatlantici, spiega Piccinini, Eisenberg ha poi speso parole di elogio per l’esecutivo guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dicendo che “l’attuale governo italiano è quasi perfetto” e ricordando le tante relazioni economiche e di sicurezza, soprattutto in ambito Nato. Parole che, secondo il direttore di Fanpage.it “allontanano il dubbio che questo esecutivo possa non avere un buon rapporto con Washington. Eisenberg”, rimarca Piccinini, “pur evidenziando alcuni dossier che stanno a cuore agli Stati Uniti e sui quali chiede una presa di posizione netta, ha anche chiarito che il dialogo è costante e numerosi sono i campi che ci vedono collaborare con reciproca soddisfazione”.
LA CRISI LIBICA
Spazio anche per una opinione americana sulla gestione della crisi libica che, ha spiegato Eisenberg, non è troppo diversa da quella di Roma. “Gli Stati Uniti e l’Italia”, dice Piccinini, ha spiegato che nella crisi nel Paese nordafricano “Italia e Usa non si sono schierati fino a questo momento e cercano una soluzione politica. Washington”, aggiunge il direttore di Fanpage.it, “non vuole entrare in una dinamica militare in Libia. Cerca come l’Italia la costruzione di un dialogo che tenga presente innanzitutto i bisogni e le aspettative del popolo libico”.
LE SANZIONI ALL’IRAN
Riguardo poi le ultime notizie sull’economia e sul fatto che l’Italia non potrà più comprare petrolio dall’Iran poiché Teheran è sotto sanzioni, racconta Piccinini, Eisenberg “ha ricordato che l’Iran è considerato da Washington e da molti alleati un cattivo attore nello scacchiere mondiale. Non ha escluso che il prezzo della materia prima non salirà, ma ha anche rassicurato Roma spiegando che esistono offerte alternative che non faranno automaticamente alzare i costi”.