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Sorpresa: il vero oro è il palladio, bene rifugio in questa guerra di dazi

La guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti, i focolai in Libia, Venezuela e Iran, lo spettro del no deal per la Brexit, stanno innervosendo i mercati – in termini tecnici si parla di alta volatilità – e gli investitori sono sempre più prudenti, a caccia ovviamente di buoni affari, ma senza rischiare troppo. In questi casi il bene rifugio per eccellenza è sempre stato l’oro, ma la sorpresa di questi ultimi giorni si chiama palladio, un minerale raro – si produce solo in Russia e Sud Africa – le cui quotazioni sono schizzate del 20% nell’ultimo anno.

“C’è una domanda elevata – spiega a Formiche.net Emanuele Canegrati, senior analyst di Bp Prime, ForEx broker di Londra – cresciuta di molto nelle ultime settimane e destinata a proseguire per il 2019”. Per intenderci, oggi il palladio viene quotato a 1326 dollari per oncia, quasi 175 dollari più dell’oro e 488 dollari più del platino. Estratto principalmente da alcuni minerali di rame e nichel, il metallo raro bianco-argenteo viene usato da tempo nell’industria come catalizzatore e in gioielleria. “Ma a far crescere la domanda è il suo impiego nelle auto a benzina e ibride – prosegue Canegrati – le specifiche sempre più severe per il controllo delle emissioni, inoltre, costringono a usare quantità crescenti di questo metallo nei catalizzatori. Il problema che a fronte di una domanda elevata l’offerta è scarsa, questo spinge le quotazioni del metallo ma allo stesso tempo potrebbe finire per essere solo una bolla anche se le nostre previsioni dicono che farà bene ancora per molto, almeno per tutto questo anno”.

“È il nuovo bene rifugio – prosegue il senior analyst di Bp Prime – perché ci sono state delle short selling (vendite allo scoperto) proprio a seguito del braccio di ferro sui dazi tra Washington e Pechino e la domanda è destinata a restare alta anche nei prossimi mesi spinta dalla domanda di nuove automobili che utilizzano il minerale per la costruzione degli elementi catalitici che riducono le emissioni: più le autorità dei vari paesi alzano l’asticella che le auto devono superare per circolare, più il prezzo del palladio aumenta”.

Il problema però sono le risorse che, a quanto pare, sono scarse. Nel 2018 sul mercato globale si è registrato ad esempio un eccesso di offerta di platino per quasi 11 tonnellate, mentre per il palladio c’è stato un deficit di 25 tonnellate. Un andamento che simile – almeno per gli esperti di Metal Focus – si avrà anche quest’anno con un ulteriore surplus di platino per 20 tonnellate, mentre l’offerta di palladio dovrebbe essere inferiore alla richiesta per 18 tonnellate. “E questo – aggiunge Canegrati – farà inevitabilmente alzare il prezzo”.

Ma questo palladio lo può acquistare chiunque? “Certo. Non lo regalerei ad una donna come anello di fidanzamento, per quello l’oro resta imbattibile – sorride l’analista di Bp Prime – ma ci sono degli strumenti come i classici Etf (Exchange Traded Fund, un termine con il quale si identifica una particolare tipologia di fondo d’investimento) che possono essere acquistati dalla clientela retail. D’altra parte per chi vuole investire in questa fase del mercato è consigliabile, se si vuole avere un atteggiamento prudente, lasciar perdere l’azionario e puntare sull’obbligazionario, al limite si può scommettere sulle valute rifugio come lo yen o il franco svizzero, queste sì in profumo di rally”.


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