Partiamo dai fatti e dai numeri che hanno caratterizzato l’attività del Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) nel 2018: 835 mila aziende consorziate; 762 milioni di Contributo ambientale fatturato; oltre 10 milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti di imballaggi recuperati (l’80% circa dell’immesso al consumo) di cui 9 milioni 200 mila avviate a riciclo (68,4%); 57 milioni circa di abitanti serviti dall’accordo con i comuni per il ritiro dei rifiuti raccolti in maniera differenziata( per alcuni materiali, come la plastica, si supera il 90%); 512 milioni di euro trasferiti dal Conai ai comuni nel 2017 per questo servizio.
Nell’anno in cui il governo si appresta a recepire nell’ordinamento nazionale le direttive contenute nel cosiddetto “Pacchetto sull’economia circolare” (compresa quella sugli imballaggi), il sistema Conai/Consorzi si conferma un’eccellenza nel riciclo dei rifiuti di imballaggio, avendo già raggiunto per tutti i materiali (tranne la plastica) gli obiettivi riciclo previsti dalla nuova direttiva al 2025.
“Nell’ambito della strategia adottata da Conai, la prevenzione assume un ruolo fondamentale nella promozione dell’innovazione – ha sottolineato Giorgio Quagliuolo, presidente del Conai – i rimane uno dei pilastri fondamentali della strategia per l’economia circolare . In quest’ottica sono state promosse una serie di iniziative mirate a limitare l’impatto ambientale degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. L’impegno del Consorzio nel 2018 è stato rafforzato allo scopo di offrire alle aziende maggiore supporto sui temi dell’eco-design finalizzato al riciclo” .
Sempre nel campo della prevenzione, una delle più rilevanti novità avvenute nel 2018 riguarda l’entrata in vigore della “diversificazione contributiva” degli imballaggi in plastica, uno strumento che mira a promuovere la scelta degli imballaggi più ecosostenibili, legando il valore del contributo alla riciclabilità degli imballaggi post consumo: più sono riciclabili, più basso il contributo. Un cambio di prospettiva in linea con i principi contenuti nelle nuove direttive sull’economia circolare. E sempre in linea con lo stesso principio della diversificazione contributiva, dal primo gennaio di quest’anno è stato adottato anche nella filiera degli imballaggi in carta.
Una delle principali attività che il Conai svolge fin dalla sua istituzione, riguarda il rapporto con i comuni, e il ritiro degli imballaggi raccolti in maniera differenziata (acciaio, alluminio, carta, legno plastica e vetro) attraverso l’Accordo Quadro Anci-Conai e avviati a riciclo. Nel 2018 i comuni che hanno aderito all’Accordo, sottoscrivendo le convenzioni con i relativi consorzi di filiera, hanno raggiunto l’88% per plastica e vetro, 71% per l’acciaio, 67% per la carta, 63% per l’alluminio; con una copertura di abitanti serviti che supera i 57 milioni. Complessivamente, il Sistema Conai/Consorzi di filiera ha trasferito ai comuni italiani nel 2017, per il ritiro dei rifiuti di imballaggio raccolti in maniera differenziata, 512 milioni di euro.
“Come si deduce dai dati – ha concluso Quagliuolo – proseguono su tutto il territorio nazionale gli accordi con i comuni italiani, attraverso l’Accordo nazionale con Anci, con un’attenzione particolare alle aree ancora in ritardo nel sud del Paese, che richiedono maggiore impegno e maggiori risorse, anche attraverso lo sviluppo della raccolta differenziata di qualità. Meglio si raccoglie, più si ricicla e meno rifiuti vanno in discarica”.
Uno dei progetti che caratterizzerà l’attività del Consorzio nel corso dell’anno sarà la partecipazione, in qualità di Sustainability Partner, a Matera 2019 , dove verrà organizzato un programma di corsi, in collaborazione con l’Università della Basilicata, per la diffusione di green jobs nel settore della gestione integrata dei rifiuti, oltre a seminari di approfondimento sui temi dell’economia circolare.