“Va valorizzata l’opportunità che ci è offerta dalle elezioni di domenica prossima: chiediamo a tutti di superare riserve e sfiducia e di partecipare al voto. Siamo consapevoli che questo rimane solo il primo passo, ma è un passo che non ci è dato di disertare”. Così il cardinale Gualtiero Bassetti si è espresso durante l’atteso discorso introduttivo all’assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, che oggi ha ripreso i lavori, dopo essere stata aperta ieri da Papa Francesco nell’Aula del Sinodo in Vaticano. Un forte richiamo alle urne quello dell’arcivescovo di Perugia, nonché presidente della Cei, che nella sua prolusione non manca di entrare anche nel merito del dibattito tra religione e politica, protagonista di questi ultimi giorni tra polemiche e attacchi.
LE ELEZIONI EUROPEE E L’EUROPA
“È vero che oggi l’Europa è sentita come distante e autoreferenziale, fino al punto da far parlare di una ‘decomposizione della famiglia comunitaria’, su cui soffiano populismi e sovranismi”, ha precisato Bassetti. “Lasciatemi, però, dire – forse un po’ provocatoriamente – che il problema non è innanzitutto l’Europa, bensì l’Italia, nella nostra fatica a vivere la nazione come comunità politica”, ha proseguito.
“Come italiani dovremmo essere il volto migliore dell’Europa per dare più fierezza ai nostri giovani, ai nostri emigrati e a quanti sbarcano sulle nostre coste, perché siamo il loro primo approdo”, ha affermato il cardinale.
“Il nostro è un patrimonio che va rivitalizzato, anche per consentirci di portare più Italia in Europa. Dobbiamo essere fino in fondo italiani – convinti, generosi, solidali, rispettosi delle norme – perché anche l’Europa sia un po’ più italiana”, ha detto ancora Bassetti. “Dobbiamo essere fieri – sia detto senza alcuna presunzione – di un Cristianesimo che ha disegnato il continente con il suo contributo di spiritualità e cultura, di arte e dottrina sociale. Di umanesimo concreto”, ha sottolineato.
I RICHIAMI AI SIMBOLI RELIGIOSI
“Oggi, noi italiani, cosa abbiamo ancora da offrire? Penso alle nostre virtù, prima fra tutte l’accoglienza; penso a una tradizione educativa straordinaria, a uno spirito di umanità che non ha eguali; penso alla densità storica, culturale e religiosa di cui siamo eredi. Attenzione, però: non si vive di ricordi, di richiami a tradizioni e simboli religiosi o di forme di comportamento esteriori!”, ha precisato il presidente della Cei, menzionando indirettamente le critiche mosse da più parti cattoliche contro quei politici che utilizzano gli emblemi religiosi politicamente.
Primo ad esprimersi su questo è stato il direttore di La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, attraverso un chiaro post condiviso sui suoi social in cui asseriva, tra l’altro: “La coscienza critica e il discernimento dovrebbe aiutare a capire che non è un comizio politico il luogo per fare litanie (e in nome di valori che col Vangelo di Gesù nulla hanno a che fare). Ciascuno può valutare le intenzioni e farsi la propria opinione. Tuttavia è chiaro che l’identitarismo nazionalista e sovranista ha bisogno di fondarsi anche sulla religione per imporsi. Ha trovato questa carta della strumentalizzazione religiosa (in Italia come altrove)”.
TERZO SETTORE, TERREMOTATI E IL PAPA A BARI
Non solo Europee e identità italiana tra simboli e politica, Bassetti ha anche messo sul tavolo altri temi come la penalizzazione del Terzo settore. “Avverto una crescente preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare con la riforma del Terzo settore. Al fondo – sostiene Bassetti – restano ancora antichi pregiudizi per le attività sociali svolte dal mondo cattolico. In una società libera e plurale questo spazio dovrebbe essere favorito e agevolato in ogni modo. Per questo non si può che rimanere sconcertati vedendo che al Paese intero si manda un segnale di segno opposto, intervenendo senza giustificazione alcuna per raddoppiare la tassazione sugli enti che svolgono attività non commerciali. Al governo chiediamo non sconti fiscali o privilegi, ma regole idonee e certe”.
Anche parole di conforto e di azione nei confronti delle popolazioni che ancora vivono le conseguenze del terremoto in Centro-Italia, ricordando che le ordinanze devono essere rese operative e “che le procedure concordate per la ricostruzione trovino attuazione, che i fondi stanziati si traducano in interventi concreti”, ha concluso Bassetti.
Infine,il presidente della Cei ha annunciato che Papa Francesco parteciperà alla giornata conclusiva dell’Incontro di riflessione e spiritualità per la pace, che si terrà a Bari dal 19 al 23 febbraio del prossimo anno. “Non soltanto ha benedetto l’iniziativa, ma vi ha posto il suo sigillo, assicurandoci la sua partecipazione nella giornata conclusiva”. Un incontro questo del 2020 che ha l’obiettivo “di contribuire alla promozione di una cultura del dialogo e della pace per il futuro dell’intero bacino mediterraneo”.