“Per le stesse ragioni per cui decise di non prendere parte all’ultimo Conclave, l’arcivescovo emerito di St. Andrews and Edinburgh, d’intesa con Papa Francesco, nei prossimi giorni lascerà la Scozia per alcuni mesi di rinnovamento spirituale, preghiera e penitenza. Ogni decisione circa la destinazione futura del cardinale sarà da concordare con la Santa Sede“.
È con questo breve comunicato che la Santa sede ha comunicato la notizia della “punizione” con cui Papa Francesco ha voluto concludere la vicenda dell’arcivescovo Keith O’Brien, il porporato che ha ammesso abusi sessuali su alcuni giovani sacerdoti dichiarando che la sua condotta sessuale “è scesa al di sotto degli standard che ci si doveva aspettare da me come prete, arcivescovo e cardinale”.
E mentre “Papa Ratzinger lo aveva indotto a non entrare in Conclave, Papa Francesco lo ha mandato in ritiro, lontano dalla Scozia, il suo futuro è incerto – scrive la vaticanista dell’Ansa Giovanna Chirri – visto che ‘ogni decisione circa la destinazione futura del cardinale sarà da concordare con la Santa Sede’”.
Keith O’Brien, già guida della chiesa scozzese, era stato stato accusato lo scorso febbraio di “comportamento inappropriato” nei confronti di tre sacerdoti e un ex sacerdote, per episodi che risalgono a oltre 30 anni fa, e uno al 1980.
Secondo quanto riportato dal sito Vatican Insider la prima denuncia contro O’Brien è stata fatta da un ex-seminarista del collegio di St. Andrews, all’epoca ventenne e oggi sposato, che considerava O’Brien la sua “guida spirituale”: “L’ex seminarista ha detto di essere stato troppo spaventato all’epoca per denunciare il fatto, e di avere rinunciato successivamente al suo percorso nella Chiesa per preservare la sua integrità personale”, si legge sul sito secondo il quale i “tre preti hanno raccontato di avere avuto rapporti inappropriati con l’arcivescovo in diverse occasioni: in una parrocchia, alla residenza di O’Brien e durante sedute di preghiera notturne”.
O’Brien aveva presentato le dimissioni in previsione del 75esimo anno compiuto poi nel mese di marzo, in quanto vescovi e arcivescovi sono invitati a dimettersi a quell’età. Il 25 febbraio comunicando la propria decisione, O’Brien aveva chiesto pubbliche scuse: ‘Mi scuso con coloro che ho offeso e rinuncio al conclave perché non voglio che l’attenzione dei media a Roma si concentrino su di me”. Dimissioni accolte immediatamente dal Santo Padre in modo da non entrare in sede vacante con una situazione non definita e dal collegio cardinalizio, riunito in Vaticano nei giorni precedenti il Conclave che aveva accettato la rinuncia di O’Brien a prendervi parte per ‘motivi personali’.
O’Brien, che sarebbe stato l’unico rappresentante del Regno Unito in Conclave è “considerato un conservatore e tradizionalista, e aveva manifestato posizioni molto rigide contro l’omosessualità, da lui definita ‘immorale’, e contro i matrimoni gay”, ha scritto Chirri dell’Ansa.