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Phisikk du role – L’Europa civile e l’Italia del Totip

Anche il voto olandese, dopo quello spagnolo e svedese, conferma la tendenza al ridimensionamento del fenomeno sovran-populista in Europa. Se in sovrappiù ci mettiamo lo psicodramma britannico con la rapsodia in blu della May e il grottesco andirivieni dalle istituzioni comunitarie in attesa di dignitose soluzioni laterali (e forse in attesa della seconda chance di un nuovo referendum meno distratto), diremmo che i panzer dell’antieuropeismo non sembrano avviarsi ad una vittoria schiacciante. Anzi.

A tener alta la bandiera resterebbe, però, la pattuglia italiana. Tra le bislaccherie delle leggi italiane di complemento a quelle elettorali c’è il divieto di pubblicare sondaggi dal 15esimo giorno prima del voto, divieto pacificamente aggirato con artifizi di insuperata comicità tipo attribuire ai partiti in competizione i nomi di cavalli in corsa in un ippodromo che ha il nome storpiato della società di sondaggi.

A giocare col Totip elettorale, dunque, si leggerebbe una coerenza del sondaggio mascherato con quello in chiaro di due settimane fa e con quello che si annusa nell’aria: i sovran-populisti italiani sarebbero in Europa i più gagliardi. La qual cosa non potrebbe che preparare un poco giocoso avvenire di isolamento in un’Europa che, rinsaldando le solidarietà antipopuliste, si avvierebbe ad un cambio di passo di consolidamento delle istituzioni che poggiano sulla solidarietà dei maggiori Paesi europeisti. Tra cui noi non saremmo. Questo passa il nostro convento oggi, a ben vedere in linea con quello che passavano i conventi dell’unità d’Italia, del primo Novecento, dell’Italia fascista.

Solo che allora era antiparlamentarismo e oggi antieuropeismo. La destra storica che contestava l’allargamento dell’elettorato, i comunisti alla Bordiga, che contestavano il Parlamento borghese italiano osannando quello proletario dei soviet, Benito Mussolini che sprezzava l’aula sorda e grigia che avrebbe potuto da lui essere trasformata in un bivacco di manipoli, e poi tutto l’armamentario antipolitico del secondo Novecento, da Giannini dell’Uomo Qualunque a Grillo, all’anticasta, è il racconto di un fiume carsico che ha sempre attraversato la storia politica italiana e che oggi sfocia nel rancore antieuropeo, visto che il governo è preso in Italia proprio dagli aedi dell’antipolitica fattisi politica essi stessi.

Dal 1979, anno della prima elezione diretta dei parlamentari europei al 2014, ultimo voto per Bruxelles, i risultati italiani hanno seguito un curioso destino: grande effetto sulla tenuta degli equilibri politici interni, nessun (o quasi) rispecchiamento sul voto delle elezioni politiche a seguire. Staremo a vedere se dopo l’apertura delle urne si ripeterà lo stesso registro. Accendendo desideri di show down da parte dei cavalli premiati dal Totip elettorale. Ci pare di sentire già il nitrito. Del cavallo. Quanto ai cavalieri, nobilissima stirpe di eleganti gentiluomini senza macchia e senza paura, francamente non ci pare di scorgerli.


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