Skip to main content

Ecco le nuove mete dell’industria tessile in Asia

Il Bangladesh non è più la mecca dell’industria tessile. Dopo la tragedia al palazzo di Dacca, che ospitava cinque aziende e dove sono morte 1127 persone, i colossi occidentali dell’abbigliamento cambiano destino e oggi guardano verso Vietnam, Cambogia e Indonesia per individuare nuovi fornitori.

Secondo Bennett Model, amministratore delegato di una società di New York, che già negli anni ’70 puntava sulla Cina, “oggi il nome Bangladesh offre solo cattiva reputazione a un’azienda”.
Il Marriott Hotel di Giacarta, l’albergo preferito dagli acquirenti occidentali di prodotti tessili, è pieno in questi giorni. Secondo il New York Times, gli imprenditori tessili indonesiani hanno riferito una processione di arrivi nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, e delle stesse domande a cui vengono chiamati a rispondere su stabilità politica, leggi sul lavoro, rispetto degli standard di sicurezza e stipendi del Paese.

I costi cinesi

“All’inizio era perché la Cina sta diventando troppo cara, poi c’è stata la tragedia dell’incendio in Bangladesh e poi nuovi problemi in Bangladesh alcuni acquirenti non si sentono tranquilli a fare ordini in Bangladesh”, ha spiegato Ade Sudradjat, presidente dell’Associazione tessile indonesiana. Lo scorso novembre, altri 112 operai erano morti in un incendio scoppiato in uno stabilimento di Dacca.

Il New York Times ricorda oggi che il Bangladesh è il secondo produttore tessile mondiale dopo la Cina, e che questo settore rappresenta un quinto dell’economia del Paese e quattro-quinti delle sue esportazioni. “Il che significa che uno dei Paesi più poveri del mondo, uno dei più densamente popolati dipende disperatamente dalla continuità degli ordinativi delle esportazioni per contrastare la crescente disoccupazione ed eventuali nuove proteste politiche”, ha sottolineato il quotidiano inglese.

Alcune imprese hanno dichiarato che continueranno ad acquistare in Bangladesh, ma altre potrebbero diversificare i loro ordini in più Paesi. Una misura preventiva che potrebbe essere definitiva.



×

Iscriviti alla newsletter