Un’altra brutta notizia per il governo Tsipras, dopo la batosta elettorale di domenica scorsa alle elezioni europee. Syiriza, il partito di sinistra al governo nel Paese, è stato letteralmente soppiantato dai conservatori di Nea Dimokratia ai ballottaggi per il rinnovo di regioni e comuni che si sono tenuti ieri.
LA CONQUISTA DI ATENE
Il partito guidato da Kyriakos Mitsotakis ha conquistato la capitale Atene e la maggioranza in tutte le regioni dell’Ellade. Costas Bakoyannis, imparentato con la potente famiglia da cui proviene anche Mitsotakis, che è suo zio, ha conquistato la carica di primo cittadino di Atene con il 65,26% dei consensi. Ancora più schiacciante la vittoria per Atene regione, dove il candidato di Nea Dimokratia si è imposto con il 65,75%. Di colore blu, la nuance storicamente dei conservatori in Grecia, si sono tinte anche alcune zone storicamente controllate dalla sinistra, prima fra tutti Il Pireo.
LA CONTESA A SALONICCO
A Salonicco, la seconda città greca e quella che più di tutte ha sentito l’impatto della crisi migratoria, addirittura, la contesa è stata fra due membri legati ai conservatori. Constantinos Zervas, il candidato appoggiato dai conservatori, che correva come indipendente, ha conseguito il 66,76% dei consensi contro il candidato ufficiale, sempre di nea Dimokratia.
IL DISCORSO DI TSIPRAS
Tutto questo, a poco più di un mese da un voto politico, previsto per il 7 luglio, in cui il premier Tsipras spera, se non di battere Mitsotakis, almeno di ridurre il divario di 10 punti che li separa al momento e tornare in qualche modo in corsa per formare un nuovo governo.
Nel suo discorso di ieri sera, è apparso molto meno spavaldo del solito. “In politica, bisogna sapere vincere, come sapere perdere” ha detto, garantendo che il suo partito è pronto ad affrontare “la battaglia delle battaglie” ossia il voto politico del mese prossimo. L’ex golden boy della politica greca, ha fatto appello soprattutto ai giovani, dove Syriza ha sempre mietuto consensi e che gli hanno voltato le spalle all’ultimo appuntamento elettorale. A loro, Tsipras ha chiesto di scegliere candidati progressisti.
NEMICI ED EX AMICI
Contro il premier, anche in questa occasione, è arrivato il fuoco incrociato di vecchi nemici ed ex amici. L’ex primo ministro Antonis Samaras, vittima del successo di Tsipras nel 2014, ha detto che il giovane premier “ha distrutto il mito della sinistra in Grecia, trasformando una forza politica sulla carta progressista in reazionaria”. Ancora più duro, l’ex ministro delle Finanze, Yannis Varoufakis, secondo il quale il popolo greco ha punito Tsipras per i suoi quattro anni di governo e di politiche allineate con i programmi di austerity. “Syiriza – ha detto Varoufakis – non solo non è mai stato in grado di radicarsi realmente sul territorio. Paga il prezzo della sua inconsistenza politica”.
VERSO IL 7 LUGLIO
La strada, verso il 7 luglio, è ancora più in salita. Tsipras, in poco più di un mese, deve convincere migliaia di elettori scettici della bontà delle sue azioni e della visione del suo disegno politico. Nea Dimokratia, dall’altra parte, non sembra disposta a cedere campo all’avversario e ha già preparato un programma politico fatto di riduzione delle tasse e incentivi fiscali.