Il governo Letta ha deciso la sospensione del pagamento della rata di giugno dell’Imu. Ma se la tassazione della proprietà immobiliare c’è anche negli altri Paesi europei, i problemi relativi all’Imu riguardano il sistema delle rendite catastali e la necessità di rimodulazione delle aliquote.
Il confronto con l’Europa
“L’idea di un’imposta locale patrimoniale su base catastale è corretta e trova peraltro diffusi riscontri in Europa. La struttura di fondo dell’Imu, che ricalca quella dell’Ici, non va quindi abbandonata, anche per la semplicità di applicazione”, spiega Luigi Lovecchio in un’analisi sul Sole 24 Ore.
Il sistema delle rendite catastali
I problemi sono del tributo “sono di altra natura. Il primo riguarda, come è ampiamente noto, il sistema delle rendite catastali, che è iniquo e obsoleto, e genera pertanto discriminazioni irragionevoli. Rimediare richiede certamente molto tempo, ma questa non è una buona ragione per non cominciare nemmeno”.
La rimodulazione delle aliquote
“Vi è poi la forte esigenza di un riequilibrio nella modulazione delle aliquote. Le priorità sono gli immobili d’impresa e le locazioni a canone concordato. Per queste tipologie occorre ridurre l’entità del prelievo. Un’altra criticità è la scarsa sensibilità dell’imposta alla situazione reddituale del possessore. In questo senso, andrebbe potenziato il sistema delle detrazioni, oggi confinato alle detrazioni base di 200 euro, senza alcun collegamento effettivo con la realtà contributiva del contribuente”.
L’accorpamento con il prelievo sui rifiuti
“Se poi si vuole accorpare anche il prelievo sui rifiuti, ci si scontrerebbe con il vincolo comunitario che impone il collegamento con la produzione di rifiuti, effettiva o teorica (“il principio del chi inquina paga”). Sembra inevitabile che l’ipotetica imposta unica sugli immobili debba per sua natura essere commisurata a indici di capacità contributiva”.