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Come (e perché) il mercato smartphone di Huawei sta crollando

Nuove difficoltà per Huawei, che si sta preparando ad affrontare un calo che oscilla tra il 40% e il 60% delle spedizioni internazionali di smartphone. In particolare, Ren Zhengfei, il fondatore della telco, ha tagliato di trenta miliardi di dollari le stime dei ricavi per il 2019-2020, fissando le vendite attorno ai cento miliardi di dollari (89,16 miliardi di euro) e prevedendo un crollo del 40% delle esportazioni di smartphone prodotti dal gruppo per il 2019.

COME GESTIRE LE PERDITE

La società tecnologica cinese, rileva Bloomberg, starebbe valutando la possibilità di tagliare del tutto le spedizioni del suo nuovo modello di smartphone oversize, l’Honor 20, qualora non vendesse abbastanza nei principali mercati in Europa, soprattutto Regno Unito e Francia. Per compensare il declino all’estero, inoltre, il colosso di Shenzhen starebbe puntando a conquistare fino oltre il 50% metà del mercato degli smartphone in Cina, investendo molto nel grande mercato interno (dove, tuttavia, fioccano i rivali). Parallelamente la compagnia lavora a un proprio sistema operativo HongMeng, destinato a sostituire Android di Google, che a breve non dovrebbe più fornire aggiornamenti ai dispositivi del colosso cinese.

LE MOSSE USA

Il governo degli Stati Uniti, ricorda Reuters, ha da poco inserito Huawei in una blacklist commerciale che impedisce ai fornitori statunitensi qualsiasi collaborazione. La crisi delle vendite di Huawei è solo una delle tante conseguenze originate dalla preoccupazione di Washington secondo la quale la compagnia cinese rappresenterebbe una seria minaccia alla sicurezza nazionale. Il divieto riguarda, tuttavia, anche altre aziende cinesi, proprio a causa della supposta collaborazione dei colossi tecnologici di Pechino con il governo e i servizi segreti, resa possibile dalla legge sull’intelligence della Repubblica Popolare.


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