L’eterna questione del vero rapporto tra etica e diritto, tra testa e pancia, domina il testo “La coscienza e la legge” (Laterza, 16 euro), scritto da Raffaele Cantone e Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Parlare oggi di coscienza e legge, di etica e diritto, sa ovviamente di sfida: guardando dal basso si potrebbe pensare all’etica e al diritto davanti al mondo del web che si appresta a battere moneta dopo aver creato la post-verità, le post-persone e la post socialità, “più social ma meno sociali” ha detto un giorno Francesco.
Guardando dai piani mediani si potrebbe pensare a un mondo che per giustificare le leggi non sa più citare criteri giuridici ma fatti, dunque la legge non anela neanche più alla propria giustezza, ma solo a definirsi in nome del “fatto” che la richiede. Difficile ricordarsi in queste condizioni, ha ricordato padre Enzo Fortunato portavoce del Sacro Convento di Assisi, che il termini felici viene da felix, cioè fertile, come la terra che dà frutti, non come chi soddisfa i propri bisogni (qui l’articolo completo).
Per Formiche.net era presente Umberto Pizzi. Tutte le foto.
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