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Assonime: 20 proposte al governo per sostenere la crescita

Il presidente di Assonime, Luigi Abete, ha inviato al presidente del Consiglio, Mario Monti, al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, al ministro per il Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, e al Vice Ministro dell`Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli, il documento approvato il 17 maggio scorso dal Consiglio Direttivo dell`Associazione contenente “20 proposizioni per migliorare il settore pubblico e sostenere la crescita”.
 
Nel documento Assonime auspica interventi tesi ad alleviare la situazione critica della liquidità e del credito alle imprese, incluse le annunciate misure volte ad accelerare i pagamenti dei crediti delle imprese verso lo Stato e gli altri enti pubblici, consentendo anche la compensazione dei crediti con i debiti d`imposta.
Assonime invita inoltre il Governo a portare avanti con decisione il contenimento della spesa pubblica e sottolinea l`esigenza di liberare risorse per la crescita, abbattendo le imposte sul lavoro e l`impresa.
Assonime indica, infine, alcune misure mirate per migliorare il quadro giuridico per l`attività d`impresa e incoraggiare l`investimento.
 
Le proposte
Le prime quattro proposte inviate al premier Monti da Assonime puntano sulla certezza nei pagamenti e nei comportamenti delle pubbliche amministrazioni
Proposta 1: Pagare i debiti commerciali accumulati dalla pubblica amministrazione alienando asset pubblici. Recepire immediatamente la nuova direttiva europea sui ritardi di pagamento.
Proposta 2: Imporre per decreto che nei procedimenti di autorizzazione, inclusi quelli in corso, vi sia sempre un decisore di ultima istanza, entro un termine certo, attivando ove necessario poteri sostitutivi. Sanzionare i comportamenti inerziali delle amministrazioni.
Proposta 3: Per le infrastrutture che generano nuove entrate pubbliche, prevedere che il contributo pubblico possa essere coperto con una quota delle maggiori entrate prodotte dall`investimento.
Proposta 4: Portare a compimento rapido le iniziative legislative volte a circoscrivere e limitare le compensazioni agli enti locali per la realizzazione degli impianti e delle infrastrutture.
 
Altri cinque suggerimenti di Assonime puntano a contenere stabilmente e migliorare la spesa pubblica:
Proposta 5: Ridurre del 10 per cento la spesa annuale per le retribuzioni della pubblica amministrazione attraverso interventi di blocco del turnover, accorpamenti di funzioni e amministrazioni, la mobilità del personale, rafforzando l`autonomia della dirigenza e attuando politiche salariali incentivanti.
Proposta 6: Fissare un obiettivo di riduzione delle spese per i consumi intermedi del 10 per cento aumentando l`efficienza dei processi di selezione e la concorrenza tra i fornitori. Estendere la possibilità di ricorrere alle centrali di committenza anche nel settore dei lavori pubblici.
Proposta 7: Applicare i costi standard a tutte le spese pubbliche, in particolare nelle regioni e nelle amministrazioni locali, e disboscare le società partecipate dagli enti locali, con risparmi dell`ordine di 9 miliardi di euro.
Proposta 8: Separare chi acquista le prestazioni sanitarie da chi le eroga e dare ai cittadini il diritto di scelta nell`allocazione della quota procapite del fondo nazionale sanitario, con opportuni temperamenti per assicurare il servizio pubblico su tutto il territorio nazionale e il suo finanziamento.
Proposta 9: Realizzare una riforma dell`università basata sulla piena autonomia finanziaria, gestionale e didattica delle sedi universitarie e l`attribuzione dei fondi universitari in base alle scelte d`iscrizione degli studenti e alla valutazione della qualità delle sedi d`insegnamento.
 
Assonime, poi, elenca una serie di proposte per ridurre le imposte sui meno abbienti, il lavoro e l`impresa e semplificare il sistema tributario:
Proposta 10: Per arrestare la spirale deflattiva evitare l`aumento dell`aliquota ordinaria dell`IVA e di quella ridotta del 10% per cento, che è previsto per il prossimo ottobre, reperendo risorse alternative.
Proposta 11: Rinunciare alla deroga al regime ordinario dell`IVA, che consente di applicare a una lista di beni l`aliquota super-ridotta del 4 per cento, destinando integralmente il maggior gettito a trasferimenti a sostegno del reddito delle famiglie meno abbienti.
Proposta 12: Ridurre dal 23 al 20 per cento l`aliquota IRPEF sul primo scaglione di reddito.
Proposta 13: Tendere verso un sistema in cui tutte le deduzioni e detrazioni d`imposta specifiche dal reddito personale siano sostituite da un unico plafond di deducibilità dall`IRPEF per ciascun contribuente, aumentato in cifra fissa per ogni famigliare a carico.
Proposta 14: Per contenere il costo del lavoro destinare 5 miliardi di euro a incentivi all`assunzione a tempo indeterminato di lavoratori low-skill e con contratti atipici, disoccupati di lunga durata, giovani e donne.
Proposta 15: Rendere permanente e potenziare la detassazione del salario di produttività negoziato a livello aziendale.
Proposta 16: Puntare all`eliminazione di tutti i contributi e le agevolazioni fiscali alle imprese, e loro sostituzione, ai fini sia IRES/IRPEF sia IRAP, con un`unica deduzione per le spese di periodo in ricerca, innovazione ed efficienza ambientale, entro un plafond fissato in proporzione della base imponibile.
 
Infine, gli ultimi suggerimenti di Assonime riguardano la necessità di migliorare il quadro istituzionale per l`attività d`impresa:
Proposta 17: Riportare alla competenza legislativa esclusiva dello Stato: le grandi reti di trasporto e navigazione, gli aeroporti di rilevanza commerciale, i porti commerciali di rilevanza nazionale; la produzione e il trasporto di energia di rilevanza nazionale; l`ordinamento della comunicazione (esclusa la comunicazione di interesse esclusivo regionale).
Proposta 18: Evitare di introdurre vincoli all`attività di impresa attraverso la decretazione d`urgenza. Assicurare, attraverso la valutazione preventiva dei costi e benefici, che si tratti di interventi necessari e proporzionati per conseguire obiettivi di interesse generale.
Proposta 19: Ridurre i tempi della giustizia civile con una migliore organizzazione, eliminando le sedi minori e le sezioni distaccate e accorpando le corti d`appello. Rendere più efficiente la fase dell`esecuzione delle sentenze.
Proposta 20: Riportare le scelte gestionali, gli acquisti e la gestione delle società pubbliche a stretti criteri di efficienza, escludendo improprie interferenze della politica. Dismettere le partecipazioni pubbliche non strategiche.


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