Quasi a voler fare capire che, nonostante la batosta elettorale presa il 23 giugno scorso, perdendo Istanbul, la Turchia è ancora saldamente nelle sue mani, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha fatto scacco matto e messo le mani sull’ultima istituzione che gli mancava da conquistare: la Merkez Bankasi, ossia la Banca Centrale turca. L’unica che era riuscita a mantenere una molto relativa indipendenza nonostante le pressioni del capo dello Stato, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto politiche monetarie e tassi di interesse.
LA MOSSA DI ERDOGAN
Sta di fatto che l’altro giorno, all’improvviso, ma non troppo, ha dato il benservito a Murat Centikaya, allievo di Erdem Basci, molto prudente sul capitolo tassi di interesse e che ha guidato la Banca Centrale dal 2016 al 2019. Ossia nel periodo più difficile di tutti, quando la deriva autoritaria di Erdogan ha toccato il suo apice, con le purghe post golpe e l’economia in picchiata a causa delle oscillazioni della valuta e dei rapporti sempre più tesi fra Ankara e Washington sotto l’amministrazione Trump. Cetinkaya, per quanto possibile, ha cercato di metterci una pezza, mantenendo i tassi di interesse invariati e andando più volte contro le sollecitazioni di Erdogan. Ma sapeva che sarebbe durato poco.
E infatti al suo posto è arrivato Murat Uysal. I due, in comune, hanno giusto il nome. Il primo è diventato governatore della Merkez Bankasi dopo aver fatto per quattro anni da vice al suo predecessore e prima ancora come membro della Commissione politiche monetarie. Che tradotto significa conoscenza diretta della materia e anche della macchina che poi si è trovato a dover guidare. Anche Uysal ha fatto parte della stessa commissione, ma per meno tempo e con vedute sui tassi di interessi molto simili a quelle del presidente. Un particolare che lascia pochi dubbi sul perché della sua nomina.
TENSIONI TURCHE
Erdogan avrebbe potuto scegliere fra altri candidati con più esperienza e meno “corsari” come importazione. Invece ha scelto questo giovane economista, classe 1971, che ha appena tre settimane di tempo per mettere a punto la sua strategia. La prossima riunione della Commissione politiche monetarie si terrà il 25 luglio. Uysal rischia di arrivarci in una situazione davvero poco invidiabile. La notizia della consegna del sistema missilistico di difesa S-400 da Mosca ad Ankara rischia di fare scattare una nuova ondata di tensioni con gli Stati Uniti, con tutte le conseguenze del caso sulla valuta turca.
Chi lo conosce bene è pronto a scommettere sul suo successo, spiegando che pochi come lui riescono a sentire il polso dei mercati finanziari. Uysal è anche noto per le sue doti di comunicatore, particolarmente apprezzate dal presidente della Repubblica, che spera di poter colmare in qualche modo la mancanza di carisma di Berat Albayrak, Ministro delle Finanze e contestualmente anche suo genero. Pur con tutte queste qualità, da qui ad assicurare tutta quella stabilità che alla Turchia fino a questo momento è mancata, però, ce ne corre.