Skip to main content

L’anno che verrà

Di am

“Odi et amo” cantava il poeta Catullo alla sua bella Clodia secoli fa dalle sponde del lago di Sirmione. Oggi quella poesia è ancora in voga, anche se sul palcoscenico della politica. Un teatrino quanto mai magmatico al momento. I tentativi di avvicinamento Veltroni-Berlusconi sono stati travolti dalle accuse di “inciucio”. Perchè noi siamo un paese in cui non si può parlare di accordi bipartisan per le riforme o di grande coalizione senza scendere nel sospetto di trame oscure e complottistiche. Quello che in tutti gli altri paesi del mondo viene visto come un processo politico – vedasi la Germania di Angela Merkel – da noi è ricoperto da improperi aprioristici sin da subito. Veltroni fa il paguro e torna sui suoi passi, rifugiandosi tra le braccia sicure di Zapatero dove è certo di non poter sbagliare e Berlusconi fonda un nuovo partito, che perde molti pezzi. Questa volta, però, il Cav. sembra non avere intenzione di recuperarli quei pezzi, almeno a giudicare dal volto scuro di Gianfranco Fini. Cosa accadrà? Difficile fare previsioni certe, il panorama politico – come sostiene l’ottimo Stefano Folli – appare oggi quanto mai “sfilacciato”. Persino Ferdinando Adornato scende dalla nuova barca del Cav., sostenendo di non voler aderire ad un partito calato dall’alto e senza una chiara base programmatica. L’alleanza tra Berlusconi e i suoi è stata una lunga montagna russa, durata 14 anni. Forse si è arrivati al capolinea, ma il punto è che la prospettiva politica dopo il nuovo assetto è quanto mai fumosa.


×

Iscriviti alla newsletter