“Mentre qualcuno urla, io porto la croce”. W. dixit stizzito ad avversari ed alleati che si comportano un po’ come parenti serpenti. Sul golgota delle riforme – tanto per restare in ambiente biblico – la strada è lastricata di buone intenzioni e molte bozze per il remake della legge elettorale. Gettonatissima ultimamente la bozza Bianco, ma c’è ancora chi resta legato alla bozza Chiti e chi brandisce il “Vassallum”. I duri e puri insistono sul sistema tedesco senza correzioni e poi ci sono quelli che da apprendisti stregoni propongono un mix tra spagnolo e tedesco, non scevro da correzioni e note a piè di pagina (magari pure con le bollicine dello champagne francese che di questi tempi fa sempre festa e Natale). Lo spettacolo è deprimente. Se Veltroni sostiene di portare la croce, ci chiediamo cosa portino i cittadini italiani sulle loro spalle; probabilmente un grosso, enorme Tir! A questo punto, senza benzina, senza verdura e latte nei supermercati e senza un’ipotesi seria e non pasticciata riguardo alla riforma della legge elettorale, attendiamo con ansia la data del referendum, unico mezzo possibile per sciogliere la confusione che regna sovrana e restituire un po’ di dignità all’intero teatrino politico.
Sul golgota delle riforme, travolti da un Tir
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