Skip to main content

La Cruz batte la Loren

Di am

Lo avevamo capito persino prima che Zapatero lo dicesse l’anno scorso. Quando Pedro Almodovar realizzò il suo ultimo film, “Volver”, il passaggio del testimone tra Italia e Spagna era già avvenuto. Visto che gli artisti hanno l’incredibile capacità di prevedere gli eventi, la bellissima e bravissima Penelope Cruz che faceva le parti della nostra Sofia Loren in versione secondo millennio la diceva lunga sul futuro della Spagna e dell’Italia. Ci hanno superati e lo hanno fatto alla grande. Un Pil in continua crescita, qualità della vita in rialzo, tasse basse quanto il loro deficit pubblico. Onore ai cugini spagnoli che hanno saputo fare le riforme economiche. Onore e congratulazioni alla loro capacità di trovare una “sintesi” vera tra forze politiche contrastanti sulle tematiche fondanti per il bene comune. Qui da noi il guru della “sintesi” ce l’abbiamo a Palazzo Chigi, ma la mediazione da lui cercata a tutti i costi non va nell’ottica della ricomposizione del tessuto politico per permettere le riforme delle quali è affamata l’Italia, bensì è una sintesi per così dire clorofilliana, da piante rampicanti che vogliono continuare a restare aggrappate ai loro muri senza soluzione di continuità. Una sintesi all’interno di una maggioranza litigiosa e divisa e non una sintesi con l’opposizione per riuscire a dare una nuova possibilità e nuove opportunità al paese. E’ questo lo smacco che pesa maggiormente di fronte al sorpasso spagnolo che – ricordiamolo – è solo il primo di tanti altri. Ben presto si accoderanno alla Spagna anche Grecia e Slovenia, almeno dagli ultimi dati Ue. Con il vuoto politico l’economia non va da nessuna parte. In questo siamo ormai tristemente divenuti maestri. Dunque W la Cruz e povera Italia!


×

Iscriviti alla newsletter