Un morto, due “Italie”. Guai a fare graduatorie, eppure la morte del vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega sta avendo un’eco maggiore rispetto ad altri lutti con un agente o un militare come vittima. C’è l’Italia che sta inondando di fiori ogni caserma dell’Arma e quella apparsa con le sembianze dell’insegnante Eliana Frontini il cui commento su Facebook cominciava con “uno di meno”. Inutili le sue scuse, inevitabili le sanzioni.
C’è l’Italia di chi rischia ogni giorno e che d’istinto ha portato numerose volanti della Polizia davanti al Comando generale dell’Arma a rendere omaggio alla vittima a sirene spiegate, un gesto eccezionale tanto che il comandante dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri, ha stretto la mano a tutti quei poliziotti. E c’è l’Italia (politica) di chi accende lo smartphone prima di accendere il cervello, senza capire che non importa arrivare primi con un tweet o con un post su Facebook quanto arrivare con un pensiero adeguato e possibilmente educato.
Ci sono due “Italie” perfino riguardo alla foto di Christian Gabriel Natale Hjorth (uno dei due ragazzi americani arrestati) bendato per cinque minuti e ammanettato in un ufficio dei Carabinieri. Un gesto inconcepibile in una nazione democratica pur comprendendo lo stato d’animo dei colleghi di Cerciello Rega. Eppure, c’è l’Italia del Comando generale dell’Arma, che ha immediatamente avviato un procedimento disciplinare con il trasferimento del responsabile a un reparto non operativo, e della procura di Roma che aprirà un fascicolo d’indagine dopo aver ricevuto un’informativa; e c’è l’Italia del ministro Matteo Salvini che rilancia la foto su Twitter con la scritta a caratteri cubitali: “Vittima? L’unica vittima è un uomo, un figlio, un marito, un carabiniere, un servitore della Patria!”. Per il responsabile della sicurezza nazionale, dunque, è lecito trattare un fermato in quel modo, un modo su cui si sono scatenate le principali testate statunitensi, e sui social network si diffondono molti pareri sulla stessa linea di Salvini insieme con altri di sdegno.
Siamo sicuri che sia quello il modo di essere vicini ai Carabinieri? O forse solo agli elettori? Perché anche al governo ci sono due “Italie”, stando alle parole del presidente Giuseppe Conte che su Facebook definisce un reato il trattamento riservato a quel ragazzo, applaude l’Arma per l’azione disciplinare e, rivolgendosi a Salvini senza citarlo, ricorda che nel nostro Stato di diritto esiste l’ergastolo e invita chi ha compiti di responsabilità a intensificare il contrasto al traffico di droga “da cui nasce questo delitto”.
La risposta migliore l’ha data un’Italia sola, quella fatta da migliaia di persone in coda per ore in una domenica estiva pur di rendere omaggio alla bara del vicebrigadiere in una cappella vicina alla sua caserma romana. Ed più difficile e più significativo stare lì in piedi, anche sotto la pioggia, che scambiarsi insulti sul web.