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L’incontro tra Ursula von der Leyen e Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Le foto

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conte, Liuzzi
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Ursula Von der Leyen oggi è in visita nella capitale italiana e ha incontrato il premier Giuseppe Conte a Palozzo Chigi. “Non vedo l’ora di avviare i colloqui con Giuseppe Conte”, ha scritto su Twitter il presidente della Commissione europea prima dell’incontro. “Una visita molto speciale a Roma oggi, dove 62 anni fa venne firmato il Trattato di Roma”.

“Sono qui a Roma per ascoltare e chiedere il sostegno dell’Italia, perché dovremo dare una risposta unita e forte alle sfide. Superare le divisioni nord-sud, est-ovest, Paesi piccoli e grandi. Un’Ue unita ha bisogno di un’Italia forte e prospera. Voglio proporre un patto nuovo per le migrazioni e l’asilo, perché abbiamo bisogno di nuova soluzione e di una boccata d’aria”, ha affermato Von Der Leyen. “Vogliamo che le procedure” per la gestione dei flussi “siano efficaci, efficienti e umane. Non è un compito facile ma non esistono soluzioni e risposte facili quando si tratta di condividere l’onere”, ha aggiunto.

“Dovremo attuare nuove iniziative più ambiziose per la lotta al cambiamento climatico, vorrei che nel 2050 l’Unione europea sia un continente carbon neutral, è un obiettivo ambizioso ma dobbiamo agire. Per questo cercheremo di introdurre un fondo di transizione per aiutare le regioni più colpite dal cambiamento”.

Conte dal parte sua ha ribadito che la nomina del commissario italiano sarebbe stata al centro dell’incontro con Ursula Von Der Leyen. “Rivendichiamo un portafoglio economico di primo piano perché è adeguato alle ambizioni e alla responsabilità che l’Italia vuole assumersi in questa legislatura”. “Siamo disponibili a offrire, a concordare un profilo di un candidato che sia il più possibile adeguato per competenza e capacità e siamo disponibili a svolgere bene questo ruolo”, ha concluso Conte.

Vi è anche la necessità, ha sottolineato il premier di “modificare il regolamento di Dublino” in tema di migrazioni. “Non è pensabile che il problema come ancora accade rimanga sulle spalle dei Paesi di primo arrivo”.

(Foto: Imagoeconomica-riproduzione riservata)



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