“Altro che passo di lato, indietro e di traverso. La decisione di far cadere il governo l‘ha presa Grillo che al momento ha solo il ruolo (non politico) del garante del M5S. Esterno al parlamento e al governo ha deciso le sorti di un governo. Forse solo Soros è riuscito a tanto”.
Paolo Becchi punta dritto al cuore, quello dei complottisti più sfegatati che in George Soros, il finanziere di origini ungheresi accusato – dai complottisti – di essere l’ideatore del Piano Kalergi nonché membro del Nuovo Ordine Mondiale e accusato in più occasioni di aver architettato colpi di Stato in vari Paesi. “Una provocazione – spiega il professore a Formiche.net – per dire che far cadere un governo e creare una nuova maggioranza senza essere più capo politico come nel caso di Grillo dimostra che in realtà è molto più potente di quanto si credesse. Tanto di cappello. Ma mi pare che quello che è successo in questi giorni dimostra che sia lui ad aver deciso di aver staccato la spina”.
Per il professore, un tempo vicino al Movimento 5 Stelle e ora più vicino alle istanze della Lega, sarebbe dunque Grillo l’artefice di un accordo ora dato per quasi certo tra il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle. Eppure ad avvicinare la mano per staccare la spina del governo è stato Matteo Salvini. “Salvini ha commesso un errore di valutazione pensando che staccare la spina fosse la morte del paziente, cosa che invece non è stata. Salvini si è reso conto che staccando la spina il paziente non sarebbe morto, perché non era in coma irreversibile, e ha deciso di non staccarla più. Dire che lui ha staccato la spina, quindi, non è del tutto corretto”.
E tra i follower su Twitter del professore c’è chi ricorda il cosiddetto “Comitato di Conciliazione” previsto dal contratto di governo gialloverde. Ma ci sono speranze che venga tenuto in considerazione? O meglio ancora, i contatti tra la Lega e il Movimento 5 Stelle sono ancora in corso? Secondo il professore ormai le speranze sono pochissime, dopo la decisione presa dal Movimento 5 Stelle nell’incontro a Marina di Bibbona, tra Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, Alessandro Di Battista e i capigruppo Patuanelli e D’Uva. “Tutti i presenti si sono ritrovati compatti nel definire Salvini un interlocutore non più credibile”, hanno fatto sapere con una nota in serata, chiudendo il dialogo con il leader della Lega.
“Un accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico è quanto di più lontano dal Movimento delle origini, un tradimento della sua essenza”, conclude il professore. “Gianroberto Casaleggio aveva detto che se M5S e Pd avessero mai fatto un accordo di governo lui sarebbe uscito dal Movimento. Ecco, Grillo dovrebbe ricordarlo”. E poi una previsione: “Se l’accordo Pd-M5S dovesse andare a buon fine, sarebbe avendo già in mente un Prodi al Quirinale che è sempre stato il sogno di Grillo, e certo anche di Prodi”.