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Conte ha ragione, è tempo di un governo green (Pd-5S?). Parola di Realacci

Dal governo gialloverde al governo solo verde. Possibile? Forse. Nel suo lungo intervento al Senato (55 minuti, applausi e urla compresi), Giuseppe Conte ha dedicato un passaggio, nel finale, ai temi ambientali. Quasi a voler indicare, per il premier che verrà (sempre che non sia di nuovo lui), una nuova strada. Una strada che porta verso un governo eco-sostenibile, nella sua natura, composizione, ispirazione e scelte. E chissà, fa notare a Formiche.net Ermete Realacci, padre dell’ambientalismo italiano, presidente onorario di Legambiente e storico leader dell’ala verde del Pd, che il primo governo eco-sostenibile italiano, nell’anno di Greta Thunberg, non sia targato Pd-M5S. Prima però, le parole di Conte.

“La politica deve elaborarsi per creare un piano che attribuisca all’Italia una posizione di leadership nel campo di governi economici eco-sostenibili”, ha detto l’ormai quasi ex premier. “In Europa già ci distinguiamo per l’utilizzo delle rinnovabili, dobbiamo puntare all’utilizzo delle tecniche più innovative per mantenere questo primato. Possiamo sfruttare le nuove tecniche di produzione in base alla biomimesi per raggiungere un’efficace transizione ecologica per approdare a un’articolata ricostruzione industriale che possa orientare il sistema produttivo verso un’economia circolare, che dismetta la cultura del rifiuto. Lo sviluppo ecosostenibile deve spingerci a integrare nell’azione di governo un nuovo modello di crescita, dobbiamo incentivare le prassi delle imprese socialmente responsabili, per rendere il nostro tessuto produttivo sempre più competitivo”.

Realacci è chiaro. “Trovo condivisibili le parole di Conte, anche perché dobbiamo essere onesti con noi stessi. Su questi temi l’azione del governo uscente è stata inesistente e anche prima del governo Lega-M5S: come noto la mia distanza da Renzi in passato è nata proprio dalla mancanza di convergenza su certi temi”. Continua Realacci: “I rifermenti di Conte li ho apprezzati, ora però non basta essere per così dire buoni, bisogna anche essere intelligenti. Perché oggi più che mai la sfida ambientale è qualcosa che riguarda direttamente la nostra economia. La sfida ambientale è la sfida dell’economia. Un governo in chiave ambientalista è qualcosa che è in linea con le esigenze globali del momento. Credo sia arrivato il momento di un governo che usa l’ambiente per rilanciare l’economia. Non ci sono riusciti quota 100 e reddito di cittadinanza, la sostenibilità ambientale invece può riuscirci. Anche perché oggi le aziende che in Italia vanno meglio sono quelle che rispettano l’ambiente, il nuovo terreno del futuro governo è l’ambiente perché oggi ambiente vuol dire economia”.

Ma chi può accollarsi la responsabilità di un governo green? Pd e Cinque Stelle, per esempio? Realacci non si sbilancia ma non chiude nemmeno la porta. “Sì, è possibile ma devono cambiare tante cose, anche tra noi del Pd: Zingaretti è molto più attento sulle questioni ambientali. Il clima non è mai un argomento di visione per i miei compagni di partito”.



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