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Nato-Cina, il gioco si fa duro, i duri devono dialogare. La svolta di Washington

Negli ambienti atlantisti si sta valutando di stabilire contatti politico-militari con la controparte cinese.

Come riporta Defense One dopo la visita del Segretario Generale Stoltenberg in Australia, negli ambienti dell’Alleanza si sta prendendo, in seria considerazione, la possibilità di istituire un dialogo serio con le autorità militari e politiche della Cina.

Oltretutto da tempo si sta discutendo delle implicazioni che avrà l’ascesa della Repubblica Popolare nello scacchiere internazionale. Così l’Alleanza Atlantica sta considerando di costituire, come fece con la Russia, un Consiglio Nato-Cina. La struttura garantirebbe un forum di dialogo sulle questioni legate alla sicurezza internazionale in cui ufficiali Nato (tra cui gli stessi Usa) e membri delle forze armate cinesi sarebbero in constante contatto. Ciò renderebbe efficiente una collaborazione, evitando crisi regionali nel Pacifico.

Sempre secondo Defense One le azioni aggressive della Cina nei settori economici in Europa da anni vengono discusse nelle agende legate alla sicurezza da parte sia degli statunitensi sia dalle agenzie governative europee.

Nonostante questo l’aumento dell’influenza economica cinese sta rafforzando i propositi di Pechino nel consolidare le sue posizioni strategiche in Asia orientale. Tra queste posizioni ricordiamo le isole artificiali che la Cina sta realizzando o il progetto geoeconomico e geopolitico delle nuove vie della seta (OBOR One Belt One Road) della Belt and Road Iniziative.

La costituzione di un Consiglio Nato-Cina faciliterebbe il dialogo tra i membri dell’Alleanza e le autorità politico-militari di Pechino.

Il progetto garantirebbe anche un possibile dialogo con i membri del’Ue e della Commissione Europea, che in un documento ha definito la Cina “Rivale Sistemico”.

Nel pensiero della Nato il consiglio potrebbe garantire un canale privilegiato per la condivisione di pensieri e per la realizzazione di una cooperazione tra la comunità atlantista e occidentale.

Il Clima di competizione tra gli Stati Uniti e la Cina sta profondamente aggiornando le dottrine militari, influenzando anche gli organismi transnazionali. La Cina ha pubblicato il nuovo Libro Bianco per la Difesa. Ma Pechino spera nel lungo termine di ratificare e aprire canali di comunicazione con i paesi occidentali.

Un futuro consiglio di Nato-Cina favorirebbe il dialogo che anche Pechino sta cercando di costruire con i paesi del Vecchio continente. Oltretutto il consiglio aprirebbe alla Cina un dialogo non con un singolo stato ma con tutti e i 29 membri dell’Alleanza Atlantica.

La Nato comprende che l’ascesa di Pechino nel panorama internazionale deve essere analizzata in profondità per costruire un efficiente piano di contenimento e contenere l’espansionismo geopolitico di Pechino in Asia e nel Pacifico. Ma, sempre secondo il giornale statunitense,l’espansione cinese sta lentamente riducendo la proiezione della Federazione Russa chiaro che la cooperazione sino-russa rischia di far diventare Mosca il junior partner nello scenario globale.


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