Diversi missili anticarro sono stati lanciati domenica dal Libano colpendo oltre confine un’ambulanza militare israeliano nel nord del paese, nei pressi della base di Avivim. “Alcuni obiettivi” sono stati colpiti, ha detto l’Idf, specificando che nessun militare è stato colpito (contrariamente a quanto affermato dalla Tv sciita libanese Al-Mayadeen, che parlava di feriti e morti), e confermando una rivendicazione diffusa inizialmente da un gruppo interno a Hezbollah, il partito/milizia libanese che è tecnicamente in guerra con Israele dal 2016 (un conflitto passato nelle fasi iniziali da un episodio simile a quello odierno).
Le forze armate israeliane hanno risposto al fuoco. Sono stati sparati un centinaio di colpi di artiglieria contro postazioni note dei militanti nella fascia meridionale libanese, un elicottero ha bombardato i sistemi di lancio usato dagli Hezbollah oggi.
Il primo ministro libanese, Saad Hariri, ha invitato il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, e il presidente francese, Emmanuel Macron, a “intervenire immediatamente” per mettere la situazione in de-escalation, ha fatto sapere l’ufficio di Hariri. Il presidente israeliano, Reuven Rivlin, ha aperto il suo incontro con il presidente etiope con un messaggio a Hezbollah, dicendo che è noto a tutti coloro che desiderano danneggiare Israele che “siamo pronti e preparati a proteggere i cittadini di Israele ovunque si trovino. Siamo pronti e non vogliamo mostrare quanto pronto”: “Fate attenzione che la quiete può prevalere solo su entrambi i lati del confine”.
L’attacco di oggi arriva a poche ore di distanza da un discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, che ha dichiarato che il suo gruppo si vendicherà per gli attacchi con droni della scorsa settimana a Beirut, che ha attribuito a Israele “in ogni luogo possibile lungo il confine”. “La nostra risposta per gli eventi della scorsa settimana sarà [lanciata] dal Libano contro obiettivi israeliani. Solitamente colpiamo nell’area delle Shebba Farms (il Monte Dov, ndr)”, ma questa volta il gruppo dichiara che non limiterà i suoi attacchi su un’area, ha aggiunto.
L’esercito israeliano ha rafforzato le truppe sul confine settentrionale nel fine settimana a causa delle preoccupazioni di un simile attacco di rappresaglia. Il rischio di questa situazione in escalation è che, come ha già dichiarato nei mesi scorsi il governo israeliano, una riapertura del conflitto con Hezbollah possa essere considerata uno scontro diretto con il Libano e indiretto con l’Iran, che finanzia l’organizzazione di Nasrallah e la usa come elemento proxy per diffondere influenza nella regione mediorientale.