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Sì, no, responsabilità. Come voteranno su Rousseau i parlamentari 5 Stelle

“Posso solo dire che con questa votazione il M5S continua a perseguire una forma di democrazia che sia la più diretta possibile, e mi auguro che ciascun votante si esprima in base a ragionamenti razionali e non emotivi, valutando bene i pro e i contro delle due opzioni”. Il momento è delicato, e le parole che Gianni Girotto concede a Formiche.net ne sono la conferma: dalla votazione che si terrà domani sulla piattaforma Rousseau dipendono le sorti dell’esecutivo.

“Nel caso si formasse effettivamente un nuovo governo – aggiunge il senatore e presidente della Commissione industria -, posso solo ribadire che come sempre conteranno i fatti precisi e concreti che ne seguiranno, e non le dichiarazioni fatte sinora. In particolare – aggiunge – mi preme sottolineare che ancora più del governo sarà importante il comportamento dei Parlamentari che eventualmente lo sosterranno, in quanto la nostra è una Repubblica parlamentare, pertanto tutto ciò che il governo fa viene controllato dal Parlamento, e saranno pertanto i comportamenti dei parlamentari che potranno fare la differenza, nel bene o nel male”. Insomma, sì la democrazia diretta, ma non bisogna dimenticare che poi le sorti del governo e del suo successo saranno in mano a deputati e senatori.

Un richiamo alla responsabilità, quello di Girotto, perché le conseguenze del voto saranno importanti. Come è trapelato dall’incontro tra Di Maio e il gruppo di governo uscente di M5S a Palazzo Chigi, confermato poi da Stefano Patuanelli, il voto su Rousseau è vincolante (qui tutti i dettagli), il che significa che Conte dovrà capire se rimettere l’incarico nelle mani del Presidente della Repubblica oppure andare al Quirinale con la lista dei ministri. Intanto, gli appelli al voto arrivano anche da altri parlamentari del Movimento: “Abbiamo una grande opportunità: continuare per portare a termine il nostro programma”, ha scritto la deputata Maria Pallini, e così i deputati Davide Zanichelli e Francesco Forciniti. “Confido che gli attivisti possano darci fiducia anche questa volta”, ha dichiarato Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e molto vicino a Luigi Di Maio.

“Cari amici – ha scritto il deputato Federico D’Incà -, io il quesito per la votazione su Rousseau l’avrei scritto così: ‘Vuoi tu un governo M5S, Partito Democratico con Giuseppe Conte Presidente del Consiglio o un governo Lega, Forza Italia e Fratelli D’Italia con Salvini Presidente del Consiglio?’ In questo modo, a mio parere, è più chiaro”, chiarendo a cosa, secondo lui, potrebbe portare un esito negativo del voto per l nuovo esecutivo M5S-Pd.

Schierata apertamente con il sì la deputata Azzurra Cancelleri: “Non mi piace il Pd esattamente come non mi piaceva la Lega – ha scritto su Facebook – ma come ha ben detto Luigi Di Maio non voglio lasciare il Paese affondare, non voglio essere irresponsabile al pari di Salvini, non voglio che questa assurda crisi dovuta alla Lega ricada sui cittadini italiani con notevoli disagi e sacrifici futuri per tutti noi” e per questa ragione “voterò SI”. Allo stesso modo, Manlio Di Stefano si è pronunciato a favore dell’alleanza M5S-Pd: “Ormai mi conoscete e quindi sapete che amo parlare chiaramente e dire le cose come stanno. Il voto di domani su Rousseau ha conseguenze precise e nette in entrambi i casi, in base alle quali ho deciso di votare sì”, e così ancora Marta Grande, Gabriella Di Girolamo, Alberto Airola, Paolo Romano, Giuseppe Brescia, Roberto Traversi, Patrizia Terzoni, Luigi Gallo, Paola Deiana, Aldo Penna, Mirella Liuzzi e molti altri che nel corso delle ore stanno usando le loro piattaforme per condividere la loro scelta.

Il capogruppo alla Camera del Movimento cinque stelle, Francesco D’Uva, prima di entrare a palazzo Chigi per l’incontro con il premier incaricato Giuseppe Conte, ha anticipato che sulla piattaforma Rousseau voterà a favore del governo giallo-rosso: “Per me questa esperienza deve essere fatta. Mi aspetto che gli iscritti credano in un progetto post-ideologico”.

C’è chi preferisce la strada dell’astensione, come Massimiliano De Toma: “Da Portavoce ora mi fermo – ha scritto su Facebook -, decidendo di non votare e rimanere terzo imparziale, attendendo cosi’ le scelte e la volontà dei cittadini iscritti che sempre hanno rappresentato la Forza del Movimento 5 Stelle”, e chi, prevedibilmente, ha invece ribadito il suo no: “Per me è… NO”, ha scritto su Fb il senatore M5S Gianluigi Paragone postando il link del blog delle stelle che annuncia il voto online sul nuovo governo. Alessandro Di Battista, invece, che proprio nel pomeriggio ha incontrato Luigi Di Maio, ha scelto di non dichiarare il suo voto.



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