Ci mancavano anche loro, gli statali! Non contenti degli aumenti cospicui che – senza tener conto di meriti e lavoro prodotto – gli sono stati concessi durante gli incontri di luglio tra governo e parti sociali (un regalo che puzza in realtà di mossa clientelare e scellerata viste le esigue finanze dello Stato), proprio loro riprendono bandiere e fischietti e scendono in piazza. Sostengono che la Finanziaria non stanzia sufficienti fondi per i loro aumenti e minacciano lo sciopero di massa il 26 ottobre. Un governo forte e di robusta costituzione gli risponderebbe alla francese, ossia come Sarkozy che la settimana scorsa ha annunciato tagli al personale di ministeri e uffici pubblici. Ma noi abbiamo poco in comune con i cugini francesi di questi tempi e, nonostante Prodi millanti che viviamo in un paese non più malato, non ci crede proprio nessuno, a cominciare dai tedeschi della Grosse Koalition. Quindi, il nostro Nicolais si inchina agli statali che taglieggiano costantemente l’esecutivo e gli promette che i soldi si troveranno. Complimenti al signor Ministro! Qualcuno dovrebbe spiegargli che però le tasche degli italiani non sono senza fondo e, soprattutto, esiste un limite alla pazienza del comune cittadino, limite a cui questo governo si sta pericolosamente avvicinando.
L’ ottobre rosso della casta statale
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