Il commissario Ue ed esponente del Pd, Paolo Gentiloni, è intervenuto oggi alla Direzione nazionale del partito, rimarcando come “il periodo dal 7 agosto al 17 settembre” sia stato “piuttosto straordinario perché entrambe le cose accadute in questi 40 giorni, sia la nascita del nuovo governo sia l’uscita di Matteo Renzi e di altri nostri colleghi, sono due fatti che mettono in discussione le ragioni di fondo della nostra comunità”. Quindi, Gentiloni ha proseguito: “Penso che faremmo un errore a non valutare la loro importanza”.
Ma il neo commissario europeo ha anche aggiunto: “Penso che dovremmo essere grati del fatto che la nostra classe dirigente e, in particolare, Nicola Zingaretti, siano stati in grado di assicurare dignità, onore e coerenza alle nostre scelte. Penso che molti italiani se ne siano accorti”. Gentiloni ha poi proseguito: “Le ragioni di fondo su questo ci dobbiamo interrogare. Noi siamo a trent’anni dalla caduto del Muro che ha innescato il percorso che ha portato alla nascita prima dell’Ulivo e poi del Pd. Con la mescolanza tra diverse culture, l’affiorare di nuovi valori, l’amalgama, nonostante la battuta di D’Alema, alla fine si è dimostrata più resistente del previsto. Non so se fosse riuscito bene o male, comunque c’è”.
Infine, Gentiloni, proiettando il partito in avanti, ha evidenziato: “L’argine nello scenario politico italiano è uno solo e si chiama Partito democratico, l’argine però richiama un’idea immobile ma noi dobbiamo essere consapevoli che questo argine fa l’esploratore più che il baluardo immobile”.
Tutte le foto dal Nazareno.
(Foto: imagoeconomica)