Sono tempi bui per i volenterosi dei due schieramenti. La scelta di Daniele Capezzone di lasciare la presidenza della commissione attività produttive è l’ennesimo, grave segnale, di una politica bipolarmente ottusa e ripiegata in sè. Il disagio dell’ex segretario radicale non appare troppo diverso da quello che, per esempio, ha portato Nicola Rossi ad uscire dai Ds e aderire nel Pd. Sono percorsi diversi ed entrambi molto seri e meditati. Ciò non toglie l’amarezza per la difficoltà di esprimere una posizione politica che sia ragionevole e lungo la linea di confine fra i due schieramenti. C’è da augurarsi che Veltroni dia un segnale concreto di apertura chiedendo a Capezzone di restare alla guida della commissione parlamentare.
Le dimissioni di Capezzone sono la sconfitta dei Volenterosi
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