Nel pomeriggio di martedì prossimo si capirà come andrà a finire la vertenza del rinnovo contrattuale del settore elettrico. Infatti, presso la Sala A della sede di Confindustria, in viale dell’Astronomia a Roma, l’8 ottobre, è convocata la riunione plenaria tra le delegazioni trattanti dei sindacati e quelle delle imprese.Da una parte le rappresentanze di Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil; dall’altra quelle di Elettricità Futura, Utilitalia, Energia Libera, Enel, Gse, Sogin, Terna.
LA PIATTAFORMA DEI SINDACATI
Dal punto di vista economico i sindacati chiedono 155 euro di aumento salariale per il triennio che va dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2021. Le richieste normative sono molteplici: il rafforzamento della previdenza integrativa; un’estensione dell’applicazione contrattuale che comprenda le tante aziende che producono, distribuiscono e commercializzano energia; una nuova classificazione dei mestieri emersi e che potranno crearsi; politiche sugli orari di lavoro più rispettose dei tempi di vita delle persone. Poi, la necessità di nuove politiche sulla sicurezza; uno sviluppo della solidarietà di settore unita a nuovi strumenti a difesa dell’occupazione; una formazione indirizzata alle nuove professionalità e alla piena occupabilità.
L’INTESA CONTRATTUALE PER L’ENERGIA ED IL PETROLIO
La percezione che risalta da più parti e che le parti vadano verso una stretta finale, spinte anche dall’epilogo positivo del rinnovo del Ccnl energia e petrolio siglato a mezzanotte del 18 settembre scorso. Infatti, Confindustria-Energia e i sindacati di categoria hanno rinnovato questo contratto, vigente dal primo gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 dopo 9 mesi di trattative serrate dando una risposta a più di 40mila lavoratori interessati, dipendenti di 34 imprese, tra cui il Gruppo Eni, Snam Rete Gas, Saipem, Esso, Lukoil, Saras. L’intesa ha previsto un aumento contrattuale di 120 euro nel triennio. Nello specifico, si tratta di un aumento medio sui minimi di 90 euro diviso in 3 “tranche” così ripartite: 25 euro da ottobre 2019; 35 euro da ottobre 2020; 30 euro da luglio 2021. Poi, va considerato l’Elemento distinto della retribuzione che sarà erogato in busta paga attraverso due ulteriori “tranche”: 15 euro da gennaio 2020; 10 euro da gennaio 2021.
L’ELEMENTO DISTINTO DELLA RETRIBUZIONE
L’applicazione dell’Edr in aggiunta al trattamento economico minimo è uno dei punti di forza del modello applicato nel rinnovo contrattuale del Ccnl riguardante non solo il settore dell’energia e petrolio, ma anche quello del settore chimico-farmaceutico, sottoscritto il 18 luglio del 2018. Con questo metodo si sono evitati gli scostamenti inflattivi si potessero ripercuotere sul salario dei lavoratori. Il meccanismo in questione, ex ante, con l’introduzione dell’Edr, Elemento Distinto della Retribuzione, ha consentito di “ammortizzare” gli effetti dell’inflazione, legando il salario variabile alle prospettive di settore di settore.
LA VOCE DELLA PRODUTTIVITÀ
È bene considerare che se il rinnovo del Ccnl elettrico dovesse andare a buon fine, potrebbe determinare un effetto trascinamento anche per la vertenza contrattuale del settore gas-acqua tuttora “in itinere”. La voce contrattuale che potrebbe essere determinante per rinnovare i suddetti Ccnl potrebbe essere, invece ,quella della produttività, in aggiunta quindi all’importo del trattamento economico minimo.
IL RINNOVO DEL CCNL GAS E ACQUA
Nel caso del rinnovo del Ccnl gas e acqua i sindacati di categoria hanno chiesto alle controparti di Anfida, Assogas, Anigas, IGas e Utilitalia, un aumento economico complessivo per le buste paga dei lavoratori di 145 euro. In questa vertenza pesa il difficile quadro normativo riguardante il settore specifico. L’applicazione del codice degli appalti con l’esternalizzazione dell’80 per cento delle attività non assegnate per mezzo di gara e la parcellizzazione del settore idrico rischiano di determinare disagi enormi sulla stabilità occupazionale e sulla qualità del servizio.
“FARE IL CONTRATTO ORA” DICE PIRANI
“Dobbiamo rinnovare questi contratti, a partire da quello elettrico – ribadisce Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec nazionale, impegnata nelle trattative – perché occorre garantire il presente ed assicurare il futuro. I rinnovi auspicati garantiscono esigibilità e gradualità alle parti contraenti”.