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Con Goulard, Macron paga l’arroganza in Ue

Raramente il Parlamento europeo ha bocciato in audizione un ex parlamentare europeo candidato a far parte del collegio dei commissari.

Sylvie Goulard, deputata europea uscente è stata appena respinta dal voto della Commissione parlamentare: 82 voti contro, 29 a favore e un astenuto.

Voci di corridoio commentano che non è mai stata considerata una deputata simpatica né dai colleghi né dagli “abitanti” della casa Parlamento europeo (dagli autisti ai funzionari) e il risultato lo ha dimostrato: davvero una disfatta per un politico che all’Europarlamento c’è stata per anni.

I bene informati dicono che questa sia stata la “vendetta” dell’Assemblea contro il presidente francese Emmanuel Macron. Infatti, proprio il capo dell’Eliseo aveva bloccato, subito dopo le elezioni europee, la prassi degli Spitzenkandidaten, il candidato di punta delle famiglie politiche europee.

Il presidente francese era andato contro la volontà del parlamentari, che avevano designato i candidati a presidente della Commissione. Il Partito Popolare Europeo aveva proposto Manfred Weber, i Socialisti e Democratici Frans Timmermans, mentre i liberali dell’Alde Margrethe Vestager (solo per ricordare i candidati dei gruppi più grandi). Macron si era opposto a questo metodo.

C’è chi, ieri ma ancora di più oggi, aveva ritenuto rischioso e superficiale il modo in cui il capo dell’Eliseo si era opposto al Parlamento europeo, unica istituzione europea eletta democraticamente. Un modo di fare che lo aveva messo contro un tedesco, Weber, a capo del gruppo che detiene la maggioranza all’Europarlamento, che oggi prende la sua rivincita.



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