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Giornata europea del consumatore, bisogna dare al consumatore e

Roaming meno caro, lotta all´aumento dei prezzi, maggiore tutela negli acquisti internet e nei conti bancari. Sono solo alcuni dei campi in cui si sta impegnando Bruxelles per proteggere i consumatori. Ma nei 27 la situazione varia ancora molto da stato a stato. Occorre un maggiore confronto per apprendere le buone pratiche e soprattutto più armonia per garantire la stessa tutela da La Valletta a Helsinki, da Lisbona a Nicosia. Sabato 15 marzo si è svolta la giornata europea del consumatore.
Ma quanto è importante una buona politica a difesa dei consumatori? Lo abbiamo chiesto a Meglena Kuneva, Commissario europeo per la tutela dei consumatori.
“Una efficace politica dei consumatori è il motore di un´economia e di una società moderna. Per fare questo occorre che i cittadini abbiano maggiore consapevolezza dei propri diritti. Quindi le istituzioni devono comunicare di più, ma la voce dei cittadini deve essere ascoltata. Oggi il mercato reagisce in due modi. Una parte delle aziende ascolta i bisogni dei consumatori e si adatta, e un´altra fa orecchie da mercante e prova a svicolare e a nascondersi. Ecco, il nostro ruolo è quello di convincere le aziende riluttanti a credere in un modello economico basato sulla competitività”.
E come farete?
“Abbiamo uno strumento molto importante da utilizzare: la trasparenza. Quindi farò i nomi delle aziende che non rispettano i diritti dei consumatori e denuncerò le cattive pratiche. E poi c´è un altro strumento: una migliore regolamentazione. I cittadini dell´unione devono essere ben rispettati in tutti e 27 i paesi dell´unione. oggi la situazione è ancora disomogenea. Ci sono paesi che fanno bene in alcuni campi e altri paesi che fanno bene in altri campi. Dobbiamo imparare molto l´uno dall´altro.
Per esempio nei paesi nordici ci sono poche organizzazioni ma molto unite ed efficaci. In Spagna è stato messo a punto un programma molto efficace che passa per la scuola. Si va nelle classi a insegnare ai bambini di 5 o 6 anni a controllare, per esempio, i prezzi nei supermercati. L´Italia si sta impegnando molto nel controllo dei prezzi. Certamente noi non possiamo intervenire direttamente, però possiamo dare indicazioni se c´è una situazione di monopolio, se ci sono distorsioni o pratiche ingiuste.
Parliamo di cattive pratiche?
“Sempre più persone si lamentano di pratiche come per esempio le pubblicità dei prodotti che ti rendono più giovani. Oggi esistono strumenti a difesa dei consumatori come la direttiva europea contro le pratiche ingannevoli che è entrata in vigore nel dicembre scorso. E´ facile da capire e da applicare. Ma questo è solo l´inizio. Ma tutta la legislazione che creeremo sarà carta straccia se non verrà applicata e rispettata negli stati membri”.
Cosa ancora c´è da fare?
“Non c´è mai fine allo sforzo. Soprattutto in un´economia che è sempre più globalizzata. Per le aziende è facile, loro hanno i loro studi legali. Ma per i consumatori è diverso. La legislazione deve essere un po´ sbilanciata in loro favore. E servono però dei passi concreti. Il prossimo sarà legato ai biglietti aerei. Quante volte le compagnie low cost ci offrono un volo a 1 euro ma poi al momento di pagare ci troviamo un conto salatissimo? Abbiamo chiesto alle autorità nazionali di monitorare quanti siano i siti internet che mettono in atto queste pratiche. In aprile le autorità nazionali concluderanno le loro indagini e comunicheremo i risultati. E chiederemo che questi siti vengano chiusi. Ci ho messo più tempo di quanto credessi, però è anche vero che siamo troppo frammentati in Europa. Penso che quando le legislazioni saranno più allineate allora i consumatori saranno più liberi”.
Quest´anno è nato l´european consumer champion awards: un riconoscimento che premia le migliori iniziative dei 27 e che allo stesso tempo offre la possibilità di confronto. L´Austria ha presentato un´iniziativa contro la pubblicità ingannevole a cui hanno preso parte 120.000 studenti. La Bulgaria una campagna contro i falsi prodotti biologici. L´Estonia una campagna per un credito equo, mentre la Finlandia una campagna contro i pericoli di internet. In Italia si è puntato alla sensibilizzazione dei diritti dei consumatori per rendere i cittadini consapevoli dei propri diritti ed alzare la voce se necessario.


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