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TIbet. La censura sui giornali cinesi

 
 
La Cina continua ad operare nella censura più completa dei tragici eventi di Lhasa. A seguire un articolo del Global Times di Shangai, cortesemente tradotto per noi da Filippo Costantini. “Attualmente i disordini nella regione autonoma del Tibet, oltre ad aver provocato fra la popolazione la morte di 10 innocenti, hanno causato ferite gravi a 12 poliziotti durante lo scontro. Il sindaco della capitale tibetana, (Duo Ji Ci Zhu, intervistato da un giornalista, alla domanda sulla situazione attuale risponde che al momento si sta ristabilendo la calma, e sottolinea come il governo locale sia pienamente in grado di risolvere il problema. Duo Ji Ci Zhu aggiunge che la rivolta è stata causata da alcuni estremisti fuori legge, al solo fine di turbare la tranquillità e la pace ormai raggiunta dal popolo tibetano. Al momento la situazione dell´intera regione è buona: fondamentalmente la rivolta non si è propagata. Lo scorso 13 marzo, il portavoce del ministero degli esteri cinese, QinGang, in una conferenza stampa aveva raccontato come recentemente una piccola minoranza di monaci avesse tentato ripetutamente di causare disordini. Il rappresentante del governo aveva aggiunto: “È un complotto architettato nei minimi dettagli dalla cricca del  Da Lai Lama”, in modo da intaccare la tranquillità e la stabilità politica della regione e rivendicarne l´indipendenza. Qin Gang ha poi sottolineato come 49 anni fa, grazie alla riforma democratica, un milione di “schiavi” tibetani abbia ottenuto l´emancipazione. In 49 anni sono avvenuti cambiamenti radicali: la salvaguardia dell´unione del paese, l´unità tra le diverse etnie e una perfetta armonia della società è  la realtà in cui auspicano i tibetani oggi. La cospirazione del Da Lai Lama sicuramente è destinata a capitolare, il progresso e lo sviluppo che avvengono oggi in Tibet sono forze che non possono essere fermate. La determinazione con cui il governo cinese proteggerà tutto il suo territorio e la sua sovranità è risoluta, e la volontà di supportare l´unione del paese e delle etnie da parte del popolo tibetano è anch´essa irremovibile, “Noi siamo determinati nell´ opporci con tutte le nostre forze al complotto che mira alla separazione del Tibet” ha poi aggiunto lo stesso Qin Gang. Il ministro ha infine concluso che la Cina affronterà questo problema applicando rigorosamente la legge.


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