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Pirateria stradale: dei delitti e delle pene

Una città costernata. A Roma è esplosa la rabbia per la morte delle due ragazze irlandesi, falciate da una macchina mentre rientravano in albergo due giorni fa. Alla guida un ragazzo – definito “bamboccione” da suo padre – Friederich Vernarelli, che al momento è agli arresti domiciliari. Intanto sul web ha cominciato a circolare un video made in youtube, in cui il “pirata” si pavoneggia in macchina per la velocità e la perizia nelle “corse”. Tristemente angosciante come testimonianza, così come triste e angosciante è la notizia che il livello alcolico di Vernarelli superava di 4 unità il consentito. Oggi il ragazzo dichiara di voler andare in carcere, spinto probabilmente dal senso di colpa che – immaginiamo – sarà immenso, per aver falciato la vita di due ignare ragazze. Il suo avvocato, però, sostiene che non ci sono i termini di legge per effettuare l´arresto. Viene da sorridere amaramente, se si pensa che un altro tribunale proprio ha dato 15 mesi ad un professionista della “mano morta” da autobus, che dovrà presto andare in galera. Intanto, da più parti si chiede alla “giustizia” di battere un colpo, affinchè vi sia almeno la garanzia che i soggetti realmente pericolosi siano opportunatamente estromessi dall´ambito sociale, al fine di consentirne il doveroso recupero e, parimenti, la doverosa sicurezza dei cittadini, liberi di attraversare tutte le strade che vogliono senza doverci rimettere la pelle.


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