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Cybersecurity e investimenti. I consigli di AmCham al governo

Italia e Stati Uniti in campo per gli investimenti. È la sfida che anche quest’anno ha fatto sua Amcham, la Camera di commercio americana in Italia, il braccio italiano della Chamber of Commerce di Washington DC, la Confindustria statunitense che vanta la partnership di più di tre milioni di aziende. Riunitasi per l’advocacy conference a Milano questo lunedì, Amcham ha pubblicato l’annuale “advocacy report”.

Obiettivo: migliorare “il business & investment climate” del Belpaese. Ovvero fare belle l’Italia e le sue aziende di fronte agli investitori esteri, a partire da quelli americani. Come? Undici gruppi di lavoro, cinque comitati, per un totale di diciassette think tanks. Tanti i temi coperti dai team di esperti di Amcham guidato da Davide Burani, head of advocacy and public affairs, dagli affari economici all’intelligenza artificiale, passando per le politiche fiscali, gli affari pubblici, innovazione, ricerca e sviluppo.

Alcuni dei gruppi pronti a scaldare i motori tratteranno temi particolarmente sensibili. È il caso del gruppo sulla cybersecurity guidato da Stefano Mele, partner dello Studio legale Carnelutti e presidente della Commissione sicurezza cibernetica del Comitato atlantico italiano.

Tante le aziende internazionali leader del settore che hanno ufficializzato la loro partecipazione. Motorola Solutions, Amazon Aws, Google, Fortinet, Ibm, Verizon solo per citarne alcune. L’obiettivo del gruppo di Amcham, si legge nel rapporto, facilitare una sinergia della ricerca creando un ponte fra start-up, università e società. La camera di commercio Usa pensa in particolare alla “creazione di un polo tecnologico completamente focalizzato sul tema della sicurezza cibernetica” e in questo senso guarda a esperienze di successo all’estero come l’Advanced Technology Park di Be’er Sheva in Israele. L’ambasciata degli Stati Uniti a Roma e il Consolato americano a Milano assisteranno ai lavori nella veste di osservatori.

“L’obiettivo del gruppo di lavoro è quello di farsi collettore delle istanze delle aziende americane presenti in Italia su temi come sicurezza cibernetica, 5g e perimetro della sicurezza nazionale – spiega Mele a Formiche.net. Il lavoro del gruppo, dice il presidente, servirà anche a “fornire alcuni bullet point al governo su possibili modifiche al perimetro di sicurezza nazionale cibernetica” delineato dal decreto cyber approvato a settembre dall’attuale governo. Sarà anche un’occasione, spiega l’esperto, per sottoporre all’attenzione di palazzo Chigi le istanze delle aziende americane operanti in Italia: “dopo un primo confronto abbiamo già raccolto alcune preoccupazioni, specialmente sulle verifiche del Cvcn (Centro di valutazione e certificazione nazionale) sulla sicurezza cibernetica di hardware e software e sull’utilizzo del cosiddetto golden power”.

Il report Amcham scorge in un vettore come Cassa Depositi e Prestiti un alleato ideale per “immaginare una partnership tra pubblico e privato” con la Camera di commercio Usa a fare da centro aggregatore per i potenziali investitori. Il sodalizio con Cdp, spiega il documento, sarebbe peraltro perfettamente in linea con la strada tracciata dal “Piano nazionale per la protezione cibernetica e la sicurezza informatica” e dal “Piano industriale Cdp 2021” che auspicano la nascita di un Centro nazionale di ricerca e sviluppo in cybersecurity.



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