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Zimbabwe: il voto troppo silenzioso

Ci sono elezioni di cui quasi non si riesce a smettere di parlare ed elezioni di cui invece non si riesce proprio a parlare. Sembrerebbe quest’ultima la situazione dello Zimbabwe, dove sabato, fin dalle prime ore dell’alba, centinaia di cittadini si sono messi in coda davanti ai seggi ancora chiusi. In 6 milioni erano chiamati a decidere se mantenere al governo il Presidente Robert Mugabe, alla guida del Paese dal 1980, o affidarsi  al leader dell’opposizione Morgan Tsvangirai del Movimento per il Cambiamento Democratico. Ma da allora, per tre giorni, ancora nessun dato ufficiale sull’esito del voto è stato reso noto dall’entourage di Mugabe. E né la catena di appelli dell’intero mondo politico, né l’occhio strabuzzato della comunità internazionale sembrano essere stati in grado di esercitare le sufficienti pressioni. Si è persino parlato di un Mugabe in fuga – voce poi smentita. Ma per ora tutto tace. E il terrore dei brogli rompe il silenzio in un grido smorzato. Perché l’attesa smorza. Quando non sveglia.


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