Si è tenuto ieri presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, il convegno della Fondazione Magna Carta dal titolo “La roulette delle aliquote”. Secondo quanto riportato dall’agenzia Agimeg, Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione Magna Carta ha detto: “Questo è il secondo anno in cui la nostra fondazione crea un dibattito sull’incertezza fiscale nel periodo della legge di bilancio. Quello che colpisce è che tutti sono d’accordo che è necessaria una programmazione non solo per quei settori che sono considerati dei bancomat fiscali, come quello dei giochi, ma puntualmente non riusciamo a fare una programmazione strutturata”. Il dibattito sul tema viene proposto dalla fondazione durante la sessione di bilancio sulla certezza dell’imposizione fiscale prendendo ad esempio ogni volta un settore particolarmente colpito.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Agimeg, la roulette delle aliquote, come l’incertezza fiscale e il disordine regolatorio rendono il nostro Paese scarsamente attrattivo per imprese e investimenti. Inoltre c’è il rischio di gestione dell’attività dei giochi da parte della criminalità organizzata. Secondo alcune stime il mercato del gioco illegale in Italia potrebbe valere fino a 20 miliardi di euro, una cifra pari a circa il 20 per cento del gioco legale.
“Data la rilevanza del problema e data la scarsa sensibilità dei recenti governi in merito – ha detto Quagliariello durante l’evento -, questo diverrà un appuntamento annuale. Ogni anno, fino a che non riusciremo ad inserire anche nel nostro Paese un calendario fiscale che semplifichi la vita a tutte le imprese, e fino a che ci saranno settori economici trattati come bancomat dallo Stato, riporteremo questo dossier sul tavolo della discussione politica e lo riproporremo all’attenzione della maggioranza e del governo di turno”.
Costituita nel 2004, la Fondazione Magna Carta riconosciuta personalità giuridica nel 2006, è una struttura dedicata alla ricerca scientifica, alla riflessione culturale e alla elaborazione di proposte di riforma sui grandi temi del dibattito politico. Sin dal gennaio 2003 si ispira al modello dei think-tank anglosassoni con l’obiettivo di elaborare concreti progetti, finalizzati alla modernizzazione del Paese, da sottoporre alla politica. Il riferimento culturale della fondazione è il liberalismo conservatore espresso dalla tradizione anglosassone.
(Foto Umberto Pizzi – Riproduzione riservata)