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L’antisemitismo? Fa paura in Europa ma l’Italia ha gli anticorpi. Parla Meotti

Inneggiare a Hitler è una vergogna, ma colpiamo anche chi esalta Stalin. Così Giulio Meotti, giornalista de il Foglio, saggista (tra i più recenti ‘Il suicidio della cultura occidentale – Lindau e ‘Notre Dame brucia. L’autodistruzione dell’Europa – Giubilei & Regnani), profondo conoscitore della cultura ebraica e strenuo difensore dello stato d’Israele commenta con Formiche.net la vicenda di Emanuele Castrucci, il professore di Filosofia autore di una serie di post filonazisti e antisemiti, e non solo.

Sul caso del docente dell’università di Siena Emanuele Castrucci che inneggia a Hitler come colui che “difendeva l’intera civiltà europea”, che idea si è fatto?

Sul caso in sé ci sono numerosi elementi: da antifascista e anticomunista, da persona democratica, provo vergogna. Una vergogna intellettuale. Penso che solo uno come Goebbels potesse sostenere che Hitler fosse il salvatore dell’Europa. È una frase talmente grave che muore nel momento in cui la si dice. Il problema però sono i provvedimenti che adesso si vorrebbero applicare al professore. La categoria dei docenti è tutelata dall’aver vinto un concorso pubblico. Dunque non esiste oggi una sanzione reale per punire un docente. Al di là di questo però, a me infastidisce che si faccia gran cassa su questa faccenda (pur grave come detto) ma non si criminalizzi allo stesso modo l’elogio dello stalinismo fatto da tanti professori italiani negli anni. Sul comunismo e sui suoi crimini purtroppo, c’è carta bianca e si può dire di tutto, specie nel mondo accademico.

A suo giudizio, il fatto di condannare i tweet di Castrucci può essere identificabile come violazione della libertà di espressione?

Io sono un fanatico della libertà di espressione e, proprio per questo, mi chiedo chi può essere in grado di giudicare le idee altrui. È chiaro che in questo caso parliamo di un’aberrazione. Fa parte del senso comune (o quantomeno dovrebbe esserlo): ci sono cose che è naturale non dire. Nelle università, però, questo tema è affrontato ed è un terreno piuttosto scivoloso. Spesso ci sono tentativi, a mio giudizio fallimentari e dannosi, di istituire i comitati etici. Credo comunque, in definitiva, che il caso Castrucci sia ultra minoritario.

Qual è lo stato dell’arte dell’antisemitismo in Italia e in Europa?

L’Italia è uno dei paesi meno antisemiti d’Europa. Il fenomeno è calato dell’11% negli ultimi 2-3 anni (secondo le stime dell’Anti – Defamation League), mentre è enorme in tutta Europa. Si può dire che noi abbiamo ancora gli anticorpi perché siamo un paese meno ideologizzato. Ora, l’antisemitismo in Europa ha sostanzialmente tre matrici: quella islamica (specie in Francia, Inghilterra, Germania e Svezia). La seconda matrice è l’estrema sinistra militante. Questa tipologia la si riscontra soprattutto nella sinistra di Jeremy Corbyn, Quel tipo di sinistra vede Israele come malvagio e per legami storico- morale considera gli ebrei alla stregua di criminali. Il rabbino capo del Regno Unito ha detto peraltro che Corbyn costituisce un pericolo per l’Inghilterra e per gli ebrei. La terza matrice è quella legata ai rigurgiti neo nazisti, in Europa centro orientale in particolare in Polonia, Ungheria e Austria. Questa è la matrice meno pesante a livello politico, sia a livello di numeri, sia a livello di influenza. In Italia la più attiva è quella legata al sistema della sinistra militante. La dimostrazione plastica dell’antisionismo.

Qual è il confine tra antisemitismo e antisionismo oggi?

Antisionismo e antisemitismo coincidono: l’antisionismo è la maschera degli antisemiti ripuliti. Dopo Auschwitz fa paura dichiararsi antisemita. Però così, con la maschera dell’antisionismo, molti riescono ad accanirsi contro lo stato ebraico che è l’unica democrazia del Medio Oriente.

È normale che in un Paese come il nostro si faccia tanta canea sulla costituzione ad esempio della commissione Segre?

Personalmente sono contrario alla commissione Segre. Ritengo che sia uno strumento politico nato su iniziativa partitica, quando la questione dell’antisemitismo dovrebbe essere bipartisan. Al di là delle opinioni dovrebbe essere una questione che unisce non che divide. Perciò a mio giudizio anche Forza Italia ha fatto bene a votare contro nonostante abbia una storia di lotta all’antisemitismo importante. In quella commissione c’erano degli importanti passi falsi ideologici: l’antisemitismo in quel caso era diventato un modo per fare politica. Basti pensare che c’era la volontà di assimilare concetti totalmente diversi come antisemitismo, razzismo, islamofobia e intolleranza.

Spesso, specie per giustificare l’incapacità di gestire il flusso migratorio, i fini gauchisti accostano i migranti agli ebrei vittime dell’Olocausto. È tollerabile un paragone in questo senso?

No, è una vergogna morale. Vuol dire negare l’Olocausto. È un cattivo servizio alla causa ebraica ed è volto a non voler fare altro che distruggere la continuità storica dell’Europa. È una posizione politica terzomondista e dannosa.



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