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Muore la legislatura più breve della storia

Oggi si sciolgono le Camere. L’ultimo atto formale per definire questo momento è il decreto del Presidente della Repubblica che oggi verrà firmato alle ore 12 contestualmente da Giorgio Napolitano e il presidente del governo dimissionario Romano Prodi. Poche ore, dunque, alla fine formale del governo più breve della storia della Repubblica italiana: solo 23 mesi di vita. Le elezioni anticipate, per scegliere i nuovi rappresentanti alla guida del Paese, sono previste per il 13 ed il 14 aprile. Solo altri due mesi di grande duello tra le due figure di maggior spicco: Berlusconi e Veltroni. Tornato, infatti, il ciel sereno nel centro destra, dopo che Casini e Fini avevano mostrato segni di insofferenza verso una personalità tanto “carismaticamente ingombrante” come il Cavaliere: Berlusconi torna ad esser leader indiscusso del polo delle libertà. A sinistra le solite zuffe e la storica indecisione. Veltroni ha dichiarato che rimarrà in carica altri 7 giorni sia come sindaco di Roma, sia come leader del Pd. Incoscienza? Giorni fa gli esperti del settore avevano avertito che, nel caso in cui Veltroni non avesse dato le dimissioni entro lunedì, per la capitale si profilava il pericolo di un governo tecnico. Cosa è successo quindi? Si è riusciti a raggirare l’ostacolo (ad esclusivo danno dei cittadini) o semplicemente non si è più prestata attenzione alla delicata situazione?



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