La buona notizia è che il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelenskiy, hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco nell’Ucraina dell’est entro la fine del 2019, nella più rosea delle ipotesi entro il prossimo 24 dicembre.
Il più soddisfatto, è lo zar di Mosca, che ha parlato di “disgelo”, ma che ha anche fissato alcuni paletti. Gli accordi di Minsk rimangono e possono essere modificati solo in parte. Questo significa che la questione del Donbass, dove le regioni di Donetsk e Lubansk sono ancora parzialmente in mano ai separatisti filorussi, rimane aperta. L’obiettivo del presidente, è quello di arrivare a un referendum sull’indipendenza dei due territori, ma Zelenskiy su questo punto nicchia e non poco.
Quindi, Emmanuel Macron e Angela Merkel, per il momento, stanno lavorando sugli aspetti che permettono un maggiore margine di movimento. Il primo è lo scambio di soldati fra i due Paesi, che è già iniziato e che dovrebbe continuare nei prossimi tre mesi. Il secondo è arretramento delle rispettive truppe, in modo tale da ridurre le possibilità di conflitto al minimo.
“Bisogna essere chiari sulle clausole”, ha detto Putin. “Ogni accordo è flessibile solo entro un certo dato e alcuni aspetti potrebbero essere interpretati in modo diverso dalle diverse parti”. Nessun miracolo, insomma, ma passi avanti per il presidente russo. La controparte ucraina parla di “una prima bozza”, non avendo ancora capito che, almeno per Mosca, i margini di trattativa sono davvero molto pochi.
Oltre alla questione del Donbass, a dover essere risolta c’è anche quella del transito di gas. Secondo Zelenskiy il tema sarebbe stato sbloccato al tavolo dei negoziati, il punto è quanto fare durare l’accordo. L’Ucraina preme per il lungo termine ossia per un patto che duri dieci anni, Mosca non intende andare al di là di un anno.
L’appuntamento sarà fra quattro mesi, quando ci sarà un secondo vertice per andare avanti sui punti dove non è ancora stato raggiunto un accordo. L’incontro dovrebbe essere a Berlino e forse in quell’occasione si parlerà di elezioni nel Donbass.
(Foto: Twitter/Emmanuel Macron)