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Aperithink di fine anno con Francesco Boccia. Le foto di Pizzi

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Fabio Palombi, Daniel Funaro, Andrea Picardi, Andrea Chiappetta
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Claudio Leone e Caterina Epis e Andrea Picardi
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Caterina Epis e Claudio Leon
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Federica Parisi e Ottavia Landi
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Federica Parisi e Ottavia Landi e Flavia Giacobbe
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Federica Parisi e Ottavia Landi e Flavia Giacobbe
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Andrea Picardi e Daniel Funaro
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Giuseppe De Lucia e Valentina Cefalù
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Roberto Costantini e Corrado Ocone
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Stefano Vespa
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Ana Sbutega e Caterina Epis e Claudio Leone
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Federica Rocca e Paolo Sarzana
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Stefano Ragugini, Giovanni Friolo e Luigi Ciaurro
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Francesco Boccia e Carlo Guarino
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Francesco Boccia e Carlo Guarino
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Francesco Boccia e Ottavia Landi
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Francesco Boccia e Ottavia Landi
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Francesco Boccia e Ottavia Landi
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Francesco Boccia e Paolo Sarzana
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Francesco Boccia e Federica Rocca
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Andrea Picardi e Francesco Boccia
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Francesco Boccia
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Francesco Boccia
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Francesco Boccia
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Francesco Boccia e Andrea Picardi
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Francesco Boccia e Andrea Picardi
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Francesco Boccia e Andrea Picardi
Alessia Amore
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Nicola Bianchi e Valentina Cafalù, Alessia Amore
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Francesco Boccia e Andrea Picardi
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Francesco Boccia
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Francesco Boccia
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Francesco Boccia
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Francesco Boccia
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Francesco Boccia
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Giuseppe De Lucia e Nicola Bianchi
Alessia Amore

Ospite d’onore dell’ultimo appuntamento dell’anno con Aperithink di Formiche Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali e le autonomie.

Titolo dell’evento “Anatomia della autonomia – Del governo e dell’autonomia”, moderato da Andrea Picardi presso Sapori – Galleria Alberto Sordi.

Per noi era presente il fotografo Umberto Pizzi che ha immortalato la serata.

Ci aveva scherzato su pochi giorni fa, a Tagadà su La7, masticando una fetta di panettone in diretta tv. Lo ha rifatto (metaforicamente) all’Aperithink di Formiche alla galleria Colonna Francesco Boccia, ministro delle Autonomie in quota Pd. Il governo rossogiallo, ha garantito l’amico storico di Michele Emiliano in una conversazione con Andrea Picardi, direttore della comunicazione di I-com (Istituto per la competitività), supererà il Natale, ma “non deve andare avanti per forza”. Per la colomba si vedrà. Anche perché, ha confidato il ministro, “il Pd non può portare la croce da solo”. Al Nazareno si sono messi sulle spalle “tutti i temi che avevano diviso il governo precedente senza aver avuto un ruolo in queste divisioni”.

Sono passati tre mesi dal battesimo dell’alleanza con i Cinque Stelle e gli effetti collaterali già si fanno sentire. E pensare che proprio Boccia, in quei giorni di estenuanti trattative di fine agosto, fu tra i più convinti cerimonieri del matrimonio politico. Nessun rimorso, chiarisce oggi, “il gruppo dirigente del Pd, a cominciare da Nicola Zingaretti, si è assunto una responsabilità per gli italiani, non perché fosse obbligato ma perché ha voluto fare la cosa giusta, quella che ha chiesto la stragrande maggioranza del Paese, cittadini, imprese, terzo settore e altri mondi della società civile che spesso non hanno voce”.

Continua a leggere qui l’articolo di Francesco Bechis

(Foto: Umberto Pizzi-riproduzione riservata)

 



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