Nelle ore più calde del conflitto tra dramma occupazionale, crisi industriale e diritto alla salute, dopo il governo anche Beppe Grillo propone una ricetta per l’Ilva.
Lo fa a modo suo, individuando un modello che passa attraverso la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento di Taranto, il reimpiego di parte dei lavoratori nella bonifica e la garanzia del reddito di cittadinanza per tutti gli altri.
LA PANACEA GRILLINA
Il Movimento 5 Stelle – si apprende dall’Huffington Post Italia – rispolvera così uno dei cavalli di battaglia del programma elettorale grillino, quel sussidio che ha diviso e fatto discutere politica, stampa e opinione pubblica.
Per molti osservatori la natura stessa dello strumento di welfare voluto da Grillo lo rende inutilizzabile per gli altissimi costi di applicazione, tanto più in un momento di crisi così grave per l’economia italiana e di riflesso per la finanza pubblica.
Dettagli che non interessano il leader dei Pentastellati, che pare invece considerare il reddito di cittadinanza come una sorta di panacea per tutti i mali che affliggono la società italiana.
5 STELLE A TARANTO
In una nota del Movimento 5 Stelle, si annuncia per sabato prossimo un incontro dei suoi deputati con un gruppo di cittadini di Taranto per discutere sulla prospettive dell’impianto siderurgico di Ilva.
In vista dell’occasione il deputato del M5S Diego De Lorenzis spiega che “l’area a caldo, incompatibile con la salute, deve essere chiusa: è impossibile effettuare una bonifica ambientale mantenendo attiva la fonte inquinante”.
Un cambio di rotta notevole per il partito di Grillo, che un anno fa non faceva cenno all’area a caldo, ma puntava tutto su un risanamento dell’impianto e la pronta ripresa della produzione.
Beppe Grillo a Taranto parla di Ilva (fonte video: MottolaSette e Studio100 Tv)