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Lista unica. Udc: ci sta o non ci sta?

L’effetto sorpresa non c’è stato, ma alla fine di grande cambiamento si tratta comunque. Il Popolo delle Libertà sarà un grande partito unico di centro destra. Silvio Berlusconi lo ha dichiarato pubblicamente stamattina su Canale5, durante il programma “Panorama del Giorno”. La notizia arriva dopo ore di concertazione con Gianfranco Fini che, alla fine, ha accettato di correre insieme. Diventa sempre più lontana invece l’entrata dell’Udc in questa formazione. “Non ci sarà nè il simbolo di Forza Italia, nè il simbolo di An, ci sarà il Popolo della libertà” ha chiarito Berlusconi. Ha poi aggiunto: “Ci sarà subito l’unione di un gruppo parlamentare unico. Sentirò Fini e Bossi entro oggi per definire i vari particolari. La Lega per la sua posizione di partito territoriale, radicato in una certa parte del Nord soprattutto, si federerà con il Popolo della libertà e dentro il Popolo della libertà saranno accolti tutti, spero anche l’Udc, e tutti i rappresentanti dei raggruppamenti più piccoli che vorranno unirsi a noi e che saranno i benvenuti”.

Che vorrà dire “federazione”? È quello che si chiede soprattutto la Lega. Forse nelle prossime ore il dubbio sarà sciolto. E proprio dalla Lega arriva il plauso di Roberto Castelli: secondo l’ex ministro della giustizia la lista unica andrebbe a semplificare il quadro politico “e non può essere che una cosa positiva”. Poi chiarisce: “Noi siamo alleati ma restiamo fuori con il nostro simbolo”. Berlusconi rientrerà stasera ad Arcore, dove a cena incontrerà Bossi per discutere sul da farsi.

Che vorrà dire “federazione”? È quello che si chiede soprattutto la Lega. Forse nelle prossime ore il dubbio sarà sciolto. E proprio dalla Lega arriva il plauso di Roberto Castelli: secondo l’ex ministro della giustizia la lista unica andrebbe a semplificare il quadro politico “e non può essere che una cosa positiva”. Poi chiarisce: “Noi siamo alleati ma restiamo fuori con il nostro simbolo”. Berlusconi rientrerà stasera ad Arcore, dove a cena incontrerà Bossi per discutere sul da farsi.

Ma il tarlo del centro destra rimane l’Udc. “Sarei molto, molto perplesso a entrare in una lista unica. Anzi, non ci entrerei proprio” taglia corto Rocco Buttiglione, ipotizzando tutt’al più un’alleanza alla lista unica.

E i cosiddetti “partitini” di destra?

“Con la lista del Popolo delle Libertà si dimostrerebbe di saper rispondere alle esigenze di semplificazione della politica in una logica unitaria, capace di rispettare le identità di tutte le forze antagoniste alla sinistra – applaude Alessandra Mussolini di Azione Sociale, concludendo – Va dato merito a Berlusconi e Fini dello sforzo messo in campo per tentare di dare corpo e sostanza a qualcosa che sembrava un sogno irrealizzabile, ora vicino a diventare realtà, e che potrebbe essere la vera novità di queste elezioni”. Poi c’è Storace che ammonisce: “Se l’alleanza corre con un simbolo unico, al quale non si sottraggono nè Bossi nè Casini, è un conto; ma se i simboli, anziché quattro o venti, sono tre o sono due, non c’è alcun motivo perché non ci sia La Destra. Discriminazioni modello arco costituzionale anni Cinquanta non ne accettiamo”.

Ma mentre Fini esorta ad ad aderire per “contribuire a scrivere questa importante pagina della storia politica italiana” – e a Roma si direbbe: il discorso “non fa una piega” – rimane il solito punto interrogativo: e Casini?



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