Negli ultimi spiccioli dell’anno è prassi dei giornali tracciare bilanci dei mesi passati, consumando così il tempo residuo quasi fosse un’escrescenza inutile del già compiuto e, dunque, archiviato.
E chi siamo, dunque, noi per contraddire questa antica usanza ? Infatti siamo piccolissima cosa di fronte alla “grande tradizione”. E dunque la rispettiamo. Che ricordare, allora, di rimarchevole del 2019, di così importante da farsi salvare dall’obbligo di buttar via le cose consumate? Guardiamo al politico-sociale e partiamo dai baluginii che si distinguono nelle piazze, cose nuove e decisamente interessanti dal punto di vista generazionale.
Greta e gli adolescenti italiani che manifestano per il mondo che va in malora sono l’aggancio delle nostre giovanissime generazioni col resto del pianeta: l’ultima volta che è avvenuta una cosa del genere è stato cinquantuno anni fa, nel mitologico sessantotto. Le analogie sono interessanti: la rivendicazione da parte dei giovani (adesso dei giovanissimi, ma evidentemente oggi si matura prima con internet) di un protagonismo sulla scena della politica che tenderebbe, invece, a rimuoverli; la dimensione transnazionale; la forte caratterizzazione “ideologica” delle rivendicazioni (ieri l’anti-autoritarismo e l’anti-bellicismo, oggi l’ecologismo), non catalogabile nell’alveo della politica politicante; il ruolo centrale svolto dai nuovi media: nel ‘68 la televisione, oggi il web.
Gli ambientalisti adolescenti hanno poi trascinato nelle piazze italiane mamme e babbi. E fratelli e sorelle più grandi: i sardinisti. Questi ultimi si stanno organizzando in forma “politica”. Che dire delle Sardine? Se avranno la forza di non precipitare in qualche rete partitica resteranno l’esperienza più originale di questo 2019. Piacciono i richiami ad una politica gentile, senza urla, senza predicazione di odio, senza uso improprio del potere governativo. Sarebbe già una buona declinazione delle forme ideali della politica. Si aspetta di conoscere un riferimento più preciso in termini di contenuto programmatico, ma la partenza sarebbe buona. Comunque Sardine e adolescenti lanciano un allarme che la politica nelle istituzioni non dovrebbe trascurare: il Parlamento e, più in generale, le assemblee elettive, non sembrano più in grado di rappresentare adeguatamente le istanze delle nuove generazioni. Semplicemente “divergono”, inseguendo una idea della rappresentanza che si ripiega su se stessa: totalmente autoreferenziale. Inascoltabile.
Tra le novità da annotare di questo 2019 dei due esecutivi Conte, c’è da registrare la progressiva irrilevanza del fattore ideologico nel governo della nazione, avvicinandoci così ad una modellistica che somiglia a quella tecnocratica senza, però, avere la sapienza della tecnocrazia. Come diversamente valutare l’esperienza dei due governi di segno ideologico opposto, guidati dal medesimo presidente, espressione di una forza politica presente e condividente in entrambi programmi diversi?
Chiudiamo con una bella cartolina da Parigi, con dentro un italiano del Sud. Si tratta di Livio de Luca, un architetto calabrese, ricercatore che produce modellistiche sofisticate per la simulazione in laboratorio di architetture oggetto di restauro. È lui la persona che sta lavorando per ricostruire, riproducendo in modo fedele ogni pietra e anfratto precedente attraverso una digitalizzazione perfetta, la cattedrale di Notre Dame a Parigi. Una paio di settimane fa il presidente Macron gli ha consegnato la medaglia d’oro dell’innovazione del Cnrs, il più alto riconoscimento del Consiglio delle Ricerche francese. È appena più adulto dei ragazzi- sardina.
Buon 2020 a tutti.