Skip to main content

Haftar accetta la tregua. La diplomazia attorno alla Libia funziona

Khalifa Haftar accetta la tregua. Il signore della guerra della Cirenaica ha deciso che — dopo nove mesi di assalto a Tripoli — dalla mezzanotte di oggi fermerà i combattimenti secondo una proposta avanzata mercoledì da Russia e Turchia.

Questi ultimi sono stati giorni intensissimi sul piano diplomatico attorno alla Libia. Riunioni e telefonate tra leader hanno coinvolto tutti gli attori presenti nello scenario nordafricano. Dall’Italia, che ha ospitato a Palazzo Chigi (non senza difficoltà)  sia Haftar che il premier legittimato, Fayez Serraj, e si è impegnata in una serie fitta di consultazioni con francesi, turchi, russi ed egiziani.

Per tracciare un quadro, basta descrivere le ultime e le prossime ore: domani Serraj, ripartito da Roma, vedrà Recep Tayyp Erdogan, presidente turco e sostenitore del fronte della Tripolitania che si oppone ad Haftar. Nel frattempo, già oggi il capo miliziano dell’Est è arrivato a Mosca, mentre lunedì toccherà al ministro di Esteri e Difesa e al capo intelligence turchi recarsi in Russia. Ad Ankara invece Erdogan incontrerà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che poi ripartirà per Il Cairo.

Turchi e russi stanno lavorando intensamente anche per implementare il cessate il fuoco in una tregua più stabile portando Serraj e Haftar lunedì o martedì a Mosca e fargli firmare un documento comune. Un passaggio complicato: oggi Serraj ha fatto sapere di essere disposto a trattare solo se Haftar si ritirerà.

 

×

Iscriviti alla newsletter