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L’Emilia Romagna e la favola del buon governo Pd. Parla Fidanza (FdI)

Cinque giorni all’alba. I confronti e le stilettate tra candidati si fanno sempre più frequenti. Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini si contendono una partita enorme. Per parte leghista, e più in generale per il centrodestra, espugnare il ‘fortino’ della sinistra significa incassare una vittoria storica. È pur vero che la roccaforte è ben presidiata. La partita è più che aperta, confida a Formiche.net Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia.

Fidanza, mancano pochi giorni al voto. Quali saranno le vostre ultime mosse?

I nostri dirigenti apicali saranno impegnati nei prossimi giorni sul territorio, in tutte le province. E ci stiamo organizzando per difendere il voto nei seggi perché mai come questa volta sarà importante vigilare che nessun voto al centrodestra venga annullato illegittimamente. Speriamo nella presenza finale di Giorgia Meloni che impreziosirebbe una campagna elettorale in cui FdI ha battuto il territorio palmo a palmo.

Dove vi aspettate più voti?

Ci sono province in cui il muro rosso è già caduto. Penso a Piacenza, Ferrara e Forlí, dove il centrodestra governa addirittura i capoluoghi, ma anche a tanti centri di medie dimensioni che a giugno scorso sono passati di mano. In Emilia come in Romagna, nelle città come nelle province, in riviera come sull’Appennino si respira voglia di cambiare. Per Fratelli d’Italia ci aspettiamo tanto da alcune nostre roccaforti storiche come Piacenza ma anche da Bologna dove, con il ritorno a casa di Galeazzo Bignami, siamo forti e competitivi.

Gli ultimi sondaggi danno Fratelli d’Italia come secondo partito della coalizione. In caso di vittoria su cosa punterete?

Sicuramente Trasporti e infrastrutture. Certo, la regione è attraversata da autostrade e ferrovie importanti ma c’è una viabilità secondaria molto rilevante che è rimasta indietro e che è fondamentale per la logistica delle imprese nonché per raggiungere alcuni servizi, anche primari come la sanità, che sono stati tagliati da Bonaccini.

Poi?

Il turismo, che per FdI è da sempre una priorità: difesa delle imprese balneari dalla Bolkestein ma anche turismo culturale, valorizzazione della montagna e dell’entroterra, rilancio del tessuto termale colpevolmente abbandonato. E infine un’attenzione alla cura del territorio e alla prevenzione del dissesto idrogeologico, del rischio sismico e dell’erosione costiera.

Bonaccini continua a riempire le piazze. Temete che faccia bis alle urne?

Un tempo qui non ci sarebbe stata partita, sarebbe finita 65-35 senza nemmeno giocarla. La favoletta del buon governo del Pd non regge più: la gente sta capendo che l’Emilia Romagna è una locomotiva non grazie al Pd, ma nonostante il Pd. E che sarebbe ancora più forte se solo un nuovo governo regionale liberasse le energie delle imprese sane, anche quelle che non sono iscritte a Legacoop, dei professionisti migliori, anche quelli che non sono a libro paga di qualche municipalizzata, dell’associazionismo genuino, anche se non iscritto all’Arci.

Quanto peseranno le Sardine?

Le sardine sono state create in laboratorio per mobilitare l’elettorato di sinistra deluso. Rappresentano un tentativo disperato di salvare la casamatta del potere post-comunista. Sicuramente aiuteranno Bonaccini ma non credo basteranno a salvarlo.

Un consiglio a Borgonzoni per gli ultimi giorni di campagna elettorale?

Conosco bene Lucia, prima di andare al governo si è fatta le ossa nella militanza e facendo opposizione nella rossa Bologna. È una persona concreta e capace di ascoltare. Non ha la spocchia di Bonaccini che, a chi osa contestarlo, risponde con il più classico dei “lei non sa chi sono io”. A noi spetta sostenerla con lealtà come stiamo facendo.

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