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L’Emilia Romagna al voto, tra tweet dei candidati e buona affluenza

“Ho fiducia che oggi possa essere una giornata storica. Libertà e partecipazione. Conto su di voi, oggi ogni voto conta”. Lucia Borgonzoni, peraltro contestata all’uscita del seggio, candidata alla presidenza dell’Emilia Romagna per la coalizione di centrodestra di buon mattino ha già depositato dentro l’urna la sua scheda. E, come di consueto, affida ai social il suo inizio di giornata: “Oggi credo che molti italiani ci invidino – scrive su Twitter – . Che bello poter votare, la più alta espressione di democrazia”.

Per ora, il suo diretto competitor Stefano Bonaccini, governatore in carica e candidato per il centrosinistra si è limitato ad un tweet molto sintetico: “Oggi vinciamo noi. Oggi vince l’Emilia-Romagna”. Sintetico anche Pd che invita gli elettori a “votare con il cuore e con la testa”. La posta in gioco per lui e per il Pd (e la sinistra in generale) è altissima. Il dato positivo, ad ogni modo, al di là dell’esito riguarda le prime proiezioni sull’affluenza.

Differentemente dall’ultima tornata elettorale, in Emilia-Romagna alle 12 aveva votato il 23,44% degli aventi diritto. Un’enormità se si considera che nel 2014 soltanto il 10,77% si era recato alle urne. Non si può dire lo stesso in Calabria dove, alla stessa ora, aveva votato solamente il 10,48% degli aventi diritto. Dato comunque in crescita rispetto al 2014 quando, a mezzodì, aveva votato l’8,85% dei calabresi. Un dato, quello dell’affluenza, che continua a crescere di ora in ora. Le percentuali in Emilia-Romagna, alle 19, doppiano quasi quelle di sei anni fa. Infatti, Secondo i dati parziali in Emilia Romagna si è recato alle urne il 58%. Nella precedente consultazione regionale, alla stessa ora, l’affluenza era stata del 30,98%. Registra un aumento anche la Calabria nella quale, alle 19, aveva votato il circa al 36%, contro il 34,89% delle scorse elezioni regionali. Scattano le 23. I risultati dell’affluenza parlano chiaro, specie in Emilia Romagna: ha votato oltre il 64% degli aventi diritto. Un risultato straordinario se si considera che alla stessa ora di sei anni fa aveva votato solamente il 35,24%. Un lieve calo invece in Calabria dove, alle 23, aveva votato il 38,6% degli aventi diritto a fronte dell’oltre il 40% della scorsa consultazione.

Al netto dell’affluenza, i primi exit poll sembrano dare favorito il centrodestra in Calabria con Jole Santelli (centrodestra) avanti 49-53 davanti a Filippo Callipo (centrosinistra) con una forbice tra il 29-33%. In Emilia-Romagna la partita è apertissima. In vantaggio il candidato della coalizione di centrosinistra Stefano Bonaccini che oscillerebbe, secondo Opinio Rai, fra il 47 e il 51%, a seguire Lucia Borgonzoni (centrodestra) tra il 44 e il 48%. Simone Benini candidato del M5s tra il 2 e il 5 per cento, Marta Collot di Potere al Popolo tra lo 0 e l’1 per cento.

Tornando nella terra del Parmigiano Reggiano, nella quale i candidati al governo della regione sono sette, non c’è dubbio che i più entusiasti (sui social e non solo, come abbiamo scritto ieri) siano gli esponenti del centrodestra anche a livello nazionale. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini esorta “gli amici emiliani e romagnoli” a non farsi sfuggire “un’occasione di regalare un sorriso alla vostra regione e a tutti gli italiani”. D’obbligo il tag a Lucia Borgonzoni della quale riposta la foto al seggio.

Sulla stessa linea anche Giorgia Meloni: “Con cinque minuti del vostro tempo – scrive sui social – avete la possibilità di cambiare le sorti della vostra regione e lanciare un forte messaggio a un governo nemico degli italiani. Emilia Romagna e Calabria meritano meglio”. A ulteriore conferma di come, specie per la coalizione di centrodestra, la valenza delle regionali sia più che altro nazionale.

Un grimaldello per aprire le fratture del governo e per ampliare la distanza tra Roma e il popolo. L’invito di Silvio Berlusconi è quello di “votare col cervello, nell’interesse vostro, dei vostri figli, dei vostri nipoti, dell’Italia”. Dalla pagina di Potere al Popolo, che vede come candidata a conquistare viale Aldo Moro, Marta Collot si legge: “Amici emiliani, amici romagnoli, oggi potete votare una forza coerente, alternativa e determinata, potete scegliere di darvi forza scegliendo Potere al Popolo”. Poi la chiosa “costruiamo insieme l’avvenire”.

Una nostalgica citazione al Sol dell’avvenire probabilmente. Ma sulla riva gauchista c’è chi è ancora più a sinistra. Ed è la candidata del Partito Comunista Laura Bergamini a cui il leader del movimento, Marco Rizzo, augura via social tanti auguri. Anche da L’altra Emilia Romagna che propone come governatore Stefano Lugli, si legge un tweet al vetriolo: “Chi vota Bonaccini turandosi il naso per battere la Lega dovrebbe votare l’Altra Emilia Romagna per ridurre il danno. Ci sarà bisogno di un’opposizione di sinistra e ambientalista. L’Altra Emilia-Romagna è l’unica lista di sinistra presente in tutti i 9 collegi”.

Dal candidato del Movimento 5 Stelle Simone Benini un richiamo al dovere civico del voto. “Ho fatto il mio dovere di cittadino – si legge a corredo di una sua foto che lo raffigura sorridente al seggio – Comunque la pensiate votate. C’è chi ha donato la sua vita per farci votare, parlare, discutere liberamente tra noi ed affermare il rispetto per chiunque vinca o perda le elezioni. Viva la democrazia, viva la Costituzione”.

Mentre anche dal candidato per la lista Vaccini vogliamo verità Domenico Battaglia, nessun segnale social. Tra i primissimi a valutare positivamente l’altissima partecipazione che si sta registrando in queste ore è l’editore e scrittore conservatore, presidente della Fondazione Tatarella, Francesco Giubilei. Sui suoi profili Twitter e Facebook scrive: “C’è un dato importante su affluenza nelle ultime tornate elettorali confermato dal numero di persone che sono andate a votare in Emilia Romagna: i partiti sovranisti e conservatori, additati come pericolo per la democrazia, hanno fatto riscoprire agli italiani l’importanza del voto”.

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