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La vittoria di Spartacus

Dovranno scontare l’ergastolo i 16 boss del clan dei Casalesi. La condanna arriva dalla prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli, che conferma così la pena inflitta in primo grado.
“La sostanza della sentenza di primo grado – spiega il pg Francesco Iacone, rappresentante dell´accusa nel processo in Corte d´Assise d´appello contro i Casalesi – è confermata, tranne qualche punto che mi riservo di valutare. Le attenuanti generiche sono state concesse solo agli imputati che hanno ammesso i fatti e hanno confessato”.
È stato proprio lui, oggi, ha confidare alla stampa, presente al processo tanto atteso, come si siano dovuti compiere “enormi sforzi” per celebrare il processo. Sforzi “compiuti da tutti gli apparati”.
“Vi ricordo – rammenta ancora Iacone – che in primo grado il processo Spartacus durò sette anni e gli imputati furono scarcerati. Noi per portarlo a termine abbiamo stralciato la posizione degli imputati liberi e ci siamo concentrati su quelli detenuti. Così consentiremo anche alla Cassazione di intervenire prima della scadenza dei termini. Abbiamo impiegato un anno ed un mese per definire il processo, sono davvero soddisfatto”.
Ma quali sono state le maggiori difficoltà? Il pg non si tira indietro neanche di fronte a questa domanda scivolosa fatta da un giornalista: “Sono state le proteste degli avvocati, che minacciavano di andarsene. Comunque abbiamo avuto molti problemi grossi, perfino il presidente che è stato male”.
Infine, Roberto Saviano, presente in aula, non poteva tacere di fronte a quella che per lui è un’iniziale “vittoria dello Stato”. “È una vittoria della procura antimafia e anche di tanti cronisti che hanno lavorato nell´ombra. Ma – ha concluso l’autore di Gomorra – credo sia soltanto l´inizio”.


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