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Ghigliottina legislativa

Dalla sala operatoria all’aula del Parlamento. Il vizietto o, se vogliamo l’arte, del tagliare non l’ha perso. E così Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione normativa, annuncia la sua soddisfazione nell’aver eliminato 6.050 leggi (il 28% delle 21.600 attualmente in vigore).
Mercoledì, infatti, è stato varato il decreto legge sulla manovra triennale di finanza pubblica. Tremonti ha dato il “la”, Brunetta e Calderoli hanno seguito il ritmo della nuova danza.
Ma la vera “ghigliottina” arriverà entro dicembre 2008. Due cesoie differenti.
Da una parte l’eliminazione di 7.000 provvedimenti tra leggi, decreti ministeriali, circolari e disposizioni di altra natura.
Dall’altra “una potatura” per tutti quegli enti, organismi e strutture burocratiche che si dimostrano inutili. Per far ciò, dunque, sarà necessario operare un capillare controllo delle realtà esistenti, nonché un esatto censimento.
Calderoli è agguerritissimo: “Se qualcuno, dal prossimo 1° gennaio si azzarderà a staccare un assegno per pagare uno stipendio in questi enti, se ne assumerà la responsabilità”. Il ministro, però, dovrebbe ricordare quanto successo pochi giorni fa, a proposito dell’approvazione di nuovi staffisti e portaborse. E non è accaduto in Campania, Calabria, Puglia o Sicilia. No. È accaduto in Veneto.


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